lunedì 5 ottobre 2009

Tagore


Mi hai fatto senza fine in questo ti sei compiaciuto.
Questo fragile vaso continuamente tu vuoti
ancora e ancora
e sempre riempi di vita fresca.
Questo piccolo flauto di canna
hai condotto per valli e colline
attraverso di lui hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Al tocco immortale
delle tue mani
il mio piccolo cuore
perde i suoi limiti nella gioia
e dà vita a melodie ineffabili.
I tuoi doni infiniti
giungono sulle mie piccole mani
passano le età,
e ancora continui a versare
e ancora c'è spazio da riempire



..ho attraversato i continenti

per vedere il piu' alto dei mondi

ho speso una fortuna

per navigare sui sette mari

e non avevo avuto il tempo di notare

a due passi dalla porta di casa

una goccia di rugiada su un filo d'erba


Se non puoi amarmi, amore mio, perdona il mio dolore.

Non guardarmi sdegnato, da lontano.

Tornerò nel mio cantuccio e siederò al buio.

Con entrambe le mani coprirò

la mia nuda vergogna."




..aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare per prima
alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò il primo sorriso
che, come un germoglio, sboccerà
sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio è solo questo.









A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.

Uscii sul mio carro ai primi albori
del giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti del mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.

Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.

Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.

I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo:
«Eccoti!»

Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: « lo sono! »

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia."
Concordo.
Mi ha stupito piacevolmente trovare in questo post le foto di due dipinti che ho visto dal vivo a Berlino e ad Amburgo e che mi sono molto cari.
Un saluto!
Daniela F.