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Coda in Piazza San Marco per entrare nella Basilica.
Gli zaini non possono essere introdotti: esiste un deposito apposito.
Però possiamo accatastarli in un angolo, rischiando che le solerti ronde dei vigili urbani li notino e facciano rimuovere perchè oltraggiosi al decoro del luogo.
Mi fermo a guardia dell'accozzaglia (cosa saranno mai pochi minuti di "guardia" in una visita di istruzione, durante la quale tale è il mio ruolo, carabiniere col fucile spianato onde evitare degenerazioni di recente memoria): molto più tranquilla comunque la guardia agli zaini rispetto a quella ai ragazzi.
Quindici minuti di una sosta che tanto ha da regalare.
Perchè nelle innumerevoli visite a Venezia, mai mi sono fermata ad osservare così a lungo la piazza.
Sono anche fortunata perchè è mezzogiorno e iniziano i rintocchi. Si mette in movimento anche il pastore della torre dell'orologio che percuote la campana e per ultimi i battiti dal campanile.
Dall'alto delle finestrelle scendono il XII da una parte, lo 00 dall'altra, e poi lo 05, il 10.
Un tempo che procede a scatti.
Mi piace questo tempo che scorre tra pause di immobilità.
Poi vengo distratta dal panorama umano variopinto che mi passa davanti, da chi si infila a guadagnare posti, dai pochi piccioni che planano sfidando l'attrito gelato dell'aria.
Ma i proprietari degli zaini sono di ritorno.
Gli zaini non possono essere introdotti: esiste un deposito apposito.
Però possiamo accatastarli in un angolo, rischiando che le solerti ronde dei vigili urbani li notino e facciano rimuovere perchè oltraggiosi al decoro del luogo.
Mi fermo a guardia dell'accozzaglia (cosa saranno mai pochi minuti di "guardia" in una visita di istruzione, durante la quale tale è il mio ruolo, carabiniere col fucile spianato onde evitare degenerazioni di recente memoria): molto più tranquilla comunque la guardia agli zaini rispetto a quella ai ragazzi.
Quindici minuti di una sosta che tanto ha da regalare.
Perchè nelle innumerevoli visite a Venezia, mai mi sono fermata ad osservare così a lungo la piazza.
Sono anche fortunata perchè è mezzogiorno e iniziano i rintocchi. Si mette in movimento anche il pastore della torre dell'orologio che percuote la campana e per ultimi i battiti dal campanile.
Dall'alto delle finestrelle scendono il XII da una parte, lo 00 dall'altra, e poi lo 05, il 10.
Un tempo che procede a scatti.
Mi piace questo tempo che scorre tra pause di immobilità.
Poi vengo distratta dal panorama umano variopinto che mi passa davanti, da chi si infila a guadagnare posti, dai pochi piccioni che planano sfidando l'attrito gelato dell'aria.
Ma i proprietari degli zaini sono di ritorno.
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