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venerdì 1 giugno 2012

Dolci

Pur nella frenesia della chiusura dell'anno scolastico, tra verifiche che si accavallano, interrogazioni di recupero del recupero del recupero c'è ancora spazio per i normali rapporti umani.
Così quando capita un compleanno i ragazzi portano a scuola qualche dolce da condividere

"Assaggi prof..questi li ho preparati io"
"Squisiti. Ma veramente li hai fatti tu?"
"Io ho mescolato gli ingredienti"
"Portami la ricetta"

Detto-Fatto


Chocolate pistachio fudge

Ingredients
  • 350g dark chocolate (minimum 70% cocoa solids), chopped
  • 1 x 397g can condensed milk
  • 30g butter pinch salt
  • 150g pistachios

Method
 
  1. Put the chopped chocolate, condensed milk, butter and salt in a heavy-based pan on a low heat, and stir to melt.
  2. Put the nuts into a freezer bag and bash them with a rolling pin, until broken up into both big and little pieces.
  3. Add the nuts to the melted chocolate and condensed milk and stir well to mix.
  4. Pour and spatch this mixture into a foil tray 23cm square, smoothing the top.
  5. Let the fudge cool, and refrigerate until set. You can then cut it into small pieces approx. 3 x 2.25cm. Cutting 8 x 10 lines in the tin to give 64 pieces best achieves this.
  6. Once cut, it can be kept in the freezer - no need to thaw just eat straight away.


Mentre mi consegna la ricetta aggiunge "Conoscendo le sue difficoltà in inglese, le ho scritto la traduzione dietro"

Ma non esiste proprio più il rispetto per il corpo docente...sono così divertita della sua premura che lo perdono

martedì 6 dicembre 2011

Patate vestite


Come iniziare la giornata nel modo più tranquillo possibile.
Ore 7.30
Mia figlia scende e annuncia: "Adesso cucino"
Più volte ho segnalato il leggero disappunto che accompagna queste decisioni vorrei scrivere repentine, ma che tanto repentine non sono.
E' una settimana infatti che pare un affare di stato doversi procurare ingredienti un po' strambi ed è solo la rimozione dei fatti sgradevoli che mi aveva fatto dimenticare tutta la faccenda
Ricetta mutuata dalla trasmissione televisiva condotta da Jemie Oliver, il quale sarà forse un cuoco sopraffino e originale ma che definire impiastro è voler essere gentili.
Per una massaia degenere quale io sono che usa i guanti a pulire il pesce e li userebbe pure per la frutta, la carne e la verdura, come può altrimenti esser definito un cuoco che probabilmente è stato catapultato da noi dai tempi preistorici quando ancora gli utensili di cucina non c'erano?
Tranquillamente schiaccia mirtilli e altra frutta con le mani, rimescola insalata già condita con le dita, fa cascare uova nelle terrine come dovesse allenarle al salto dal trampolino olimpico e pazienza se qualche schizzo imbratta tutto il tavolo.
"Cucina creativa" la definizione di mia figlia, che già di suo aveva predisposizione in merito.
"Cucina imbrattona" la definizione mia.

Ricetta:
2 patate dolci
1 patata "normale"
1 manciata di coriandolo fresco
1 peperoncino
limone
50 grammi di feta

Lavare le patate e tagliarle a metà per la lunghezza
Metterle con mezzo limone in una bacinella ricoperta da pellicola per 15 minuti nel forno a micronde
Schiacciarle con la forchetta
Tritare il coriandolo e il peperoncino
Aggiungerli alle patate
Tagliare la feta a dadini e mescolarla al resto

Incomprensibile come per una preparazione così semplice venga coinvolta una cucina intera 
Incomprensibile perchè siano state chiamate patate vestite, dato che la veste è tutta maciullata e mescolata alla polpa, con buona pace della velenosa solanina in essa contenuta
Inoltre per il momento non è nemmeno possibile l'assaggio in quanto il piatto è destinato alla cena con le amiche



martedì 17 maggio 2011

Ciliegie



Già qualche frutto l'anno scorso aveva cercato di maturare
Preda immediata della fauna avicola che staziona nel giardino: merli, passeri, stornelli...impossibile appurarlo
Risultato: appena il giallino è virato al rosa l'albero completamente spogliato

Anno fortunato questo
Piogge al momento giusto, probabilmente approvvigionamento avicolo atrove (infatti i merli hanno imparato che i croccantini del gatto sono buoni e si servono sotto il muso di un felino sempre più pigro che si limita a guardarli), maggiore produzione...impossibile appurarlo
Risultato: tante rosse ciliegie pronte per la raccolta

Di tutta l'attività agreste la fase di raccolta è quella che decisamente preferisco (unica eccezione quella relativa ai fagiolini)

Con entusiasmo e una gioia in realtà nemmeno troppo motivata le ho raccolte tutte, grazie anche al fatto che l'albero è ancora piuttosto bassino


Memore di quando ancora pubblicavo ricette ne ho cercata una tra le mille a disposizione.

Mettere la panna nella parte più fredda del frigorifero e gli albumi a temperatura ambiente.
Lavate la frutta e togliete i noccioli tagliando le ciliegie a metà, raccoglietele in una ciotola e copritele con lo zucchero.
Aggiungete il succo di limone e fate riposare 30 minuti fuori dal frigo.
Mettete le ciliegie in una casseruola sul fuoco e cuocete 10 minuti mescolando (devono assorbire tutto il loro succo).
Fatele raffreddare e passatele al passaverdura.
Montate la panna col frullatore 5 minuti e tenetene da parte 2 cucchiai.
Montate gli albumi 5 minuti col frullatore.
Unite la panna alla purea di ciliegie mescolando delicatamente.
Aggiungete gli albumi un cucchiaio per volta, mescolandoli con una forchetta.
Dividete la spuma in 4 coppe e lasciatele in frigo per 2 ore.
Guarnite con la panna e 2 biscottini.

Peccato che prima ancora di immaginarne la realizzazione l'ingrediente indispensabile fosse già finito

Pazienza
Rimanderò la preparazione della crema all'anno prossimo

venerdì 23 aprile 2010

Rice forbidden


In onore del "earth day" farmville mi permette di seminare il "riso proibito"

Così scopro che:
Il riso venere è originario della Cina, dove era molto apprezzato dagli antichi Imperatori per le sue proprietà nutrizionali e, si narra anche afrodisiache.
Da qui nasce il nome Venere, o riso proibito.
Di colore ebano, il Venere Nero è un riso integrale ricco di proteine e sali minerali.
Ha un profumo intenso, che rimanda a sentori di pane appena sfornato, come altri risi di fama: il basmati prima di tutti
Ottimo accostato a verdure al vapore o alla griglia, oppure al pesce, si può apprezzare il suo sapore deciso ed il suo aroma intenso anche dopo averlo semplicemente lessato e condito con olio e parmigiano.

Metto anche una ricetta:
Riso nero proibito con gamberi peruviani

Pulire e cuocere in padella senza condimenti per un minuto per lato le mazzancolle.
Far bollire il riso nero per 25 minuti con pochissimo sale grosso.

Metterlo in padella con olio, aglio e prezzemolo e aggiungere i gamberoni.

Il riso è pronto



martedì 16 febbraio 2010

Verrines a la cerise

Ultimo giorno di carnevale.
Da tempo non riporto più ricette e allora approfittiamo della posta un poco strana che ricevo per sceglierne una piuttosto invitante.
Ringrazio la rivista l'Internaute Magazine per le tante idee che propone. Magari in un lontanissimo futuro potrei anche cimentarmi



Verrines gourmandes à la cerise

4 sur 5
Verrines gourmandes à la ceriseAgrandir la photo
Recette proposée par Elise Gasche
Des verrines délicieuses pour un dessert gourmand. "
Facile
Pour 4 personnes :
  • 250 g de cerises
  • 200 g de sucre en poudre
  • 40 g de raisins secs blonds
  • 4 cuillères à soupe de semoule fine
  • 500 ml de lait
  • 10 cl d’eau
  • 2 cuillères à soupe de rhum
  • 1 cuillère à soupe de jus de citron
  • bombe de chantilly
  • chocolat en poudre
  • Préparation : 10 mn
    Cuisson : 0 mn
    Repos : 0 mn
    Temps total : 10 mn


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    • Préparation

    1. 1 Faites chauffer le lait puis ajoutez-y la semoule fine en pluie tout en remuant. Laissez cuire quelques minutes en remuant constamment, baissez le feu dès que la crème commence à épaissir. Ajoutez ensuite 100 g de sucre en poudre, lesraisins secs et le rhum. Laissez mijoter 5 minutes et laissez refroidir.
    2. 2 Dénoyautez les cerises et coupez-les en deux. Dans une petite casserole, faites cuire les cerises avec 100 g de sucre, 10 cl d’eau et le jus de citron jusqu’à ce qu’elles aient pris l’aspect d’une confiture. Laissez refroidir.
    3. 3 Dans des verrines, disposez un fond de confiture de cerises et versez par-dessus la semoule au lait. Placez au réfrigérateur.
    4. 4 Au moment de servir, disposez un peu de chantilly sur le dessus, saupoudrez de chocolat en poudre et déposez un raisin sec sur la chantilly. Servez de suite pendant que la chantilly est ferme.
    Pour finir... Pour encore plus de rapidité, utilisez de la confiture de cerises déjà prête.

    lunedì 11 maggio 2009

    Torta di cioccolato e mandorle

    Sapendo che mamma gradisce molto il cioccolato ecco la ricetta della torta che mi è stata preparata.

    Ingredienti per l'impasto:
    250 grammi di cioccolato fondente
    6 uova
    200 g di zucchero di canna
    150 g di mandorle in polvere
    burro per lo stampo
    Per la glassa:
    3 cucchiai di confettura di albicocche
    150 g di cioccolato fondente
    1,4 dl di panna fresca
    Per decorare:
    due cucchiai di mandorle pelate

    Procedimento:
    Spezzettate in una ciotola il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria, mescolando di tanto in tanto.
    Sgusciate 5 uova, separando i tuorli dagli albumi.
    Montate gli albumi a neve e teneteli da parte; in un altra ciotola lavorate con la frusta a mano i tuorli con l'uovo rimasto e con lo zucchero finoi ad ottenere un composto denso e spumoso.
    Mescolate in una terrina le mandorle in polvere, il cioccolato fuso, i tuorli con lo zucchero e una cucchiata di albumi.
    Aggiumgete gli albumi rimanenti mescolando delicatamente dal basso verso l'alto.
    Imburrate uno stampo di 24 cm di diametro e versatevi il composto.
    Cuocete in forno già caldo a 170°C per 40 - 45 minuti e, a cottura ultimata, fate riposare per dieci minuti; poi sfornate il dolce e lasciatelo raffreddare.
    Scaldate la confettura in un pentolino e spalmatela sulla torta con una spatola.
    Sciogliete il cioccolato e la panna in una casseruola a fuoco basso, poi fate raffreddare leggermente in modo che la consistenza della glassa sia maggiore.
    Coprite interamente la torta con la crema e lasciate raffreddare.
    Guarnite cospargendo la superficie con le mandorle spezzettate grossolanamente.

    Ed ecco il risultato:



    Certo che una fetta equivale quasi ad un pasto intero

    domenica 29 marzo 2009

    Bicchierini con noci macadamia



    Da tempo non riporto più ricette e, vista la giornata, qualcuno magari potrà trovare un piacevole diversivo.

    Sparsi per la casa si stanno accumulando tutti i volumi della Scuola di Pasticceria, in vendita abbinati al Corriere della Sera.

    Questo per assecondare le manie culinarie della figlia maggiore, difficilmente attuabili dato l'ostracismo della madre a farla impiastrare dappertutto ma forse anche per risvegliare in me quell'amore per la cucina che sinceramente credo non sia mai esistito.

    Così, ottenuta l'autorizzazione in un momento di particolare stanchezza, ecco preparati i:


    Bicchierini con noci macadamia

    ingredienti per quattro persone:

    175 g di noci macadamia sgusciate

    2 arance

    300 g di cioccolato bianco

    2,5 dl di panna fresca

    2 dl di Cointreau

    6 savoiardi grossi

    vino consigliato: Passito Montefalc Sagrantino

    Disponete le noci macadamia sulla placca del forno e fatele tostare sotto il grill per pochi minuti. Lasciatele raffreddare e tritatele grossolanamento nel mixer.

    Tagliate a metà le arance e spremete il succo. Spezzettate il cioccolato e mettetelo in una terrina.

    Montate densamente la panna in una ciotola fatta raffreddare in frigorifero. Fate scaldere un pentolino d'acqua e quando bolle, toglietelo dal fuoco;ponetevi sopra la terrina con il cioccolato e fatelo sciogliere mescolando di continuo.

    Aggiungete due cucchiai di Cointreau e, delicatamente, incorporate la panna montata. Mettete la crema in frigorifero a rassodare.

    Sbriciolate i savoiardi, bagnateli con il succo di arancia e il Cointreau rimasto e distribuiteli in 4 bicchierini di vetro.Fate uno strato di noci tritate nei bicchierini, coprite con la mousse e servite, dopo aver decorato con le noci macadamia rimaste.

    Come succede sempre non sono presenti tutti gli ingredienti, cioè manca il Cointreau e bisogna farne a meno.

    Ciò non toglie che non sia avanzato nulla.

    Ma qui non avanza mai nulla, semmai c'è il problema opposto e cioè manca sempre qualcosa

    mercoledì 25 febbraio 2009

    Crochi




    Alla ricerca dei crochi perduti.

    Gironzolo per il giardino: nessun croco sembra voglia bucare la scorza ancora troppo rigida del terreno.
    Nell'aiuola sono fiorite le primule e si allungano le foglie dei tulipani, narcisi, giacinti e iris.
    Mi manca il gelsomino d'inverno con i suoi fiorellini gialli, distrutto dal temporale che quest'estate ha divelto la rastrelliera sulla quale si intrecciava.
    Ma mi mancano anche tutti i crochi e mi assale il dubbio che ormai non spunteranno più.

    Come consolazione riporto le leggende che li vedono in qualche modo protagonisti.
    Dagli stimmi dei suoi fiori si ricava lo zafferano.
    Il nome deriva dal greco krokos (filamento) in riferimento proprio a tali stimmi

    Una leggenda narra che lo zafferano fu introdotto per la prima volta, in cucina, nel 1574.
    Un pittore della fabbrica del Duomo, aveva un garzone soprannominato "Zafferano" , perché usava mescolare questa polvere ai colori per renderli più vivi. Il maestro, un giorno, lo prese in giro dicendo che avrebbe finito per metterla anche nei cibi.

    Zafferano lo prese in parola e durante il matrimonio della figlia di uno "spaccaprè" del Duomo, portò in tavola uno strano risotto giallo che stupì, non solo per il colore inusitato, ma anche per il gradevolissimo sapore.
    Così nacque il risotto allo zafferano, meglio conosciuto come "risotto alla milanese".

    Secondo la mitologia greco Krokos e Smilax erano due giovani amanti ma lei era di stirpe divina, lui umano. Troppo uniti e innamorati per potersi separare e vivere esistenze su piani diversi chiesero allora agli dei di essere trasformati in fiore per restare sempre vicini. La loro preghiera fu accolta: lei diventò una salsapariglia e lui un croco.
    In un'altra versione Krokos parte alla ricerca della ninfa Smilax nelle foreste vicino ad Atene. In un primo periodo di amore idilliaco Smilax è lusingata dalle attenzioni di Krokos, ma presto inizia ad annoiarsi. Krokos continuava a darle attenzioni, fino a perseguitarla, così gli dei nel vedere questo amore tramutare in infelicità, trasformano Krokos in un fiore di zafferano, con tre bellissimi stimmi rossi, simbolo della passione di Krokos per Smilax.
    Infine nella tradizione romana il dio Mercurio, che avendo colpito il suo amico Crocus per un errato lancio del disco, volle tingere del suo sangue il fiore della pianta, così che gli uomini, attraverso il colore e attraverso il suo nome ricordassero sempre il suo amico.

    Forse perchè è prossima l'ora del pranzo o forse per l'originalità, attribuisco il premio al risotto alla milanese.







    mercoledì 28 gennaio 2009

    Onomastici


    A gennaio mi capitano due onomastici di fila, il 26 e il 27.
    Potrebbe non significare nulla, ma quando c'è un onomastico in famiglia, ho l'impegno morale di preparare la torta.

    Due di fila voglion dire due torte in due giorni.

    Impresa titanica per chi mi conosce.

    In aiuto, per la prima, il ricordo di un pacchetto di pasta frolla surgelata, dimenticato in un cassetto del freezer.
    Gentilmente una volontaria mi stende la pasta e mi prepara le striscioline per la crostata.

    Fortunatamente ho un vasetto di marmellata di pere e cannella (regalo di Natale) buonissima e se la crostata è stata subito divorata penso che il merito sia esclusivamente della marmellata.

    Secondo onomastico: lavoro più impegnativo perchè la festeggiata vuole la torta al cioccolato.

    Riprendo la ricetta e cominciano gli inghippi.

    Due etti di cioccolato fondente: ne avrà circa ottanta grammi, ma se ci metto quello al latte magari non ci si accorge.
    Secondo inconveniente: mi manca un uovo.
    Vorrà dire che starò scarsa anche con gli altri ingredienti

    Terzo inconveniente: di zucchero a velo nemmeno un quarto del necessario. La pasta risulterà un po' più granulosa.

    Quarto inconveniente: per risparmiare tempo mescolo tutto insieme e proprio in quel momento entra in cucina la mia aspirante pasticcera che inorridita mi fa un corso accelerato su come vanno mescolati gli ingredienti
    Quinto inconveniente: dallo studio sento un odore che vagamente sa di bruciatura e infatti il fondo della torta risulterà carbonizzato.
    Conclusione: anche di questa non ne è avanzato un pezzettino


    E adesso fino a settembre sono a posto.

    domenica 30 novembre 2008

    Solidarietà

    Come tutti gli anni, il gruppo solidarietà del liceo si attiva per sostenere iniziative umanitarie.

    Quest'anno si vuol attirare l'attenzione dei ragazzi sulla situazione difficile del Malawi, attraverso il sostegno ad un orfanotrofio che oltre a raccogliere i bambini abbandonati rappresenta anche una delle poche occasioni di lavoro per la popolazione.

    Così ieri, durante le lezioni, alcuni volontari sono passati nelle classi, hanno illustrato l'attività, hanno chiesto la disponibilità per la preparazione di torte da vendersi durante l'intervallo del 3 - 4 dicembre onde raccogliere fondi.

    Ai miei alunni che hanno aderito posso suggerire una ricetta facile facile (date le mie abilità meglio che mi limiti a suggerire ricette più che a realizzare prodotti)


    Torta limone e mandorle - Spagna

    ingredienti:
    200 gr farina

    450 gr zucchero

    4 uova

    140 gr burro

    2 limoni

    400 gr mandorle tritate

    1 bustina di lievito


    Si lavoriamo bene 300 gr di zucchero con il burro ammorbidito,


    si aggiungano le uova una ad una montando bene


    si aggiunga il succo di un limone


    poi la farina, le mandorle tritate e il lievito



    Ottenuto un composto abbastanza sodo, va versato in una teglia livellandolo bene.


    Si inforni per 45' a 180°



    Intanto si prepari lo sciroppo di copertura mettendo in un tegamino lo zucchero rimanente (150 gr) con il succo dell'altro limone, altrettanta acqua e la scorza di limone a lamelle





    Cuocere a fuoco bassissimo fino a che il liquido non sarà quasi del tutto evaporato e il composto non avrà un color caramello



    lo si versi quindi sulla torta spargendolo su tutta la superficie









    Sono solo piccole gocce, ma con tante gocce si sono riempiti gli oceani