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venerdì 7 dicembre 2012

Rotazione e Rivoluzione

Insegnare la geografia astronomica agli studenti di prima.



Cercare di semplificare quanto per trent'anni raccontato agli studenti di quinta senza scadere nella ripetizione del programma della media inferiore

Cercare di rende un po' più flessibili le menti

Ottenere questi risultati

Domanda: Se la Terra avesse una velocità di rivoluzione doppia rispetto a quella che effettivamente ha, quanto sarebbe più lungo il giorno solare? 

Risposta: La Terra compie 30 km al secondo. il giorno solare è pari a 365 giorni, 5 ore e 50 minuti. Se la Terra percorresse 60 Km al secondo, il giorno solare sarebbe lungo la metà. Quindi 182 giorni, 17 ore e 25 minuti.  Il giorno solare sarebbe lungo 12 ore


C'è qualcosa in questa logica schiacciante che non riesco a cogliere

Colgo solo che ho sbagliato tutto


lunedì 7 maggio 2012

Cielo

Da tempo ogni volta che guardando il cielo voglio sapere a che corrisponde il punto luminoso che ha attirato la mia attenzione mi basta consultare la pagina del programma Stellarium, impostata sulla latitudine e longitudine di Bergamo. 
Stasera, prima del sorgere della Luna sarà ben visibile Saturno vicino a Spica, guardando verso Sud.



Il programma, da scaricare al sito http://www.stellarium.org/ richiede qualche minuto per diventare operativo, però il risultato è impagabile.

venerdì 9 marzo 2012

Cielo di Marzo



Anche la persona più sbadata non può non essersene accorta.

Basta sollevare lo sguardo e lo spettacolo è lì che ci attende

Per aiutare a distinguere i diversi pianeti è utile la lettura della pagina "Le Notti dei Pianeti"

mercoledì 21 dicembre 2011

Solstizio

Tra poche ore il solstizio d'inverno

Oggi ai ragazzi che dalle 13.30 alle 15.30 si sono fermati per fare esercizi in preparazione alla verifica di domani (motivati soprattutto dal disastro della precedente) ho rivolto l'invito di guardare il punto esatto di levata del sole.

Sarà il punto più a sud est raggiunto

L'altro giorno chiedevo loro la fase lunare. 
Nessuno aveva guardato il cielo
E' un peccato uscire il mattino, seppur assonnati, e non guardare il cielo
E' un peccato non guardarlo mai

mercoledì 23 novembre 2011

Fasi lunari

Ormai non succede più solo a scuola ma anche a casa quando le lezioni vengono praparate.

Argomento: la luna, caratteristiche, movimenti e conseguenze

Ciclo di Saros e ciclo aureo.

Parte la ricerca del perchè quel termine

Aggiornamento forzato che sarà presto dimenticato relativo alla sezione aurea con collegamento inesistente

Lettura di porzioni di testi antichi. Non è cambiato poi molto nella descrizione della topografia celeste

Un riferimento
Dal Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni di Gaetano Moroni. Venezia, Tipografia Emiliana 1840-1861

"Numero aureo o ciclo lunare, chiamato da'  Greci Enneade casteride, è un periodo di anni, che si conta progressivamente fino a diciannove, dopo il quale i novilunii e i plenilunii cadono nello stesso giorno del mese.Si chiama anche ciclo di Metone ateniuese, o spartano, dal suo inventore che lo surrogò all'inesatto Periodo Saro de' Caldei, quasi 446 anni innanzi l'era cristiana. I Greci poco istruiti nell'astronomia, applaudirono tanto a questa scoperta, che ordinaronodoversi affiggere il calcolo ne' pubblici luoghi in lettere d'oro"


Non ho tempo di verificare l'azzardo però la spiegazione mi piace

martedì 12 luglio 2011

Aurore



Anche di aurore boreali si è parlato



Tra le testimonianze del passato:

Plinio il Vecchio nel 77 d.C. nelle Historiae naturalis (Liber II, 27) dice:

« … fit et sanguinea species et, quo nihil terribilius mortalium timori est, incendium ad terras cadens inde, sicut Olympiadis CVII anno tertio, cum rex Philippus Graeciam quteret. atque ego haec statis temporibus naturae vi, ut cetera, arbitror existere, non, ut plerique, variis de causis, quas ingeniorum acumen excogitat, quippe ingentium malorum fuere praenuntia; sed ea accidisse non quia haec facta sunt arbitror, verum haec ideo facta quia incasura erant illa, raritate autem occultam eorum esse rationem ideoque non, sicut exortus supra dictos defectusque et multa alia, nosci... »


Se si vuol ripercorrere la storia scientifica:


Anno Scienziato Scoperta
1620 Galileo Galilei,
Pierre Gassendi
Coniarono il termine Aurora 
Boreale
1620 René Descartes Propose che la luce del sole 
viene diffusa dai cristalli di
ghiaccio nelle nuvole
1733 Jean Jacques D’Ortous de Miran
Pubblicò il primo testo sull’
aurora, suggerì una 
correlazione tra le macchie 
solari e la formazione di aurore
1741 Anders Celsius Olof Hiorter Notò una coincidenza tra il 
verificarsi di tempeste 
magnetiche e la formazione
di aurore
1792 John Dalton Propose l’esistenza di particelle
magnetiche luminose
1815 Alessandro Volta Propose l’esistenza di fluidi 
elettrici condensanti
1817 Jaen Biot Provò che le aurore non 
riflettono la luce solare ma 
emettono luce propria
1822 Franklin Osservò una maggiore frequenza 
delle aurore nei poli
1860 Elias Loomis Disegnò una mappa con le zone
in cui si verificavano aurore
1872 Donati Ipotizzò che l’aurora fosse
prodotta da particelle 
elettrizzate emesse dal Sole
1878 Henri Benquerel Propose che le aurore fossero 
causate dall’idrogeno 
proveniente dal Sole
1881 E. Goldstein Ipotizzò che il Sole emettesse 
nello spazio raggi elettrici 
simili a raggi catodici a partire
dai quali si producessero le aurore
1894 Adam Paulsen Scoprì che i raggi catodici che
producono le aurore si 
originano nell’alta atmosfera
1896 Kristian Birkeland Suppose che i raggi catodici 
provenissero dal Sole
1897 J. J. Thomson Scoprì che i raggi catodici 
sono composti da elettroni
1900 Svante Arrhenius Ipotizzò che il Sole lanciasse 
particelle elettrizzate 
negativamente, le quali, 
respinte per la pressione della 
luce, raggiungevano l’atmosfera
terrestre dove venivano
catturate dal campo magnetico
terrestre
1901 Birkeland Eseguì degli esperimenti 
con un magnete sferico 
bombardato da raggi 
catodici, ottenendo 
strisce luminose intorno 
ai poli della sfera, 
come gli anelli delle 
aurore
1903 Birkeland Propose l’esistenza di una 
corrente associata 
alle aurore
1928 Hulbert Attribuì la causa del fenomeno 
aurorale alla ionizzazione 
prodotta nell’alta atmosfera 
terrestre dalla radiazione 
ultravioletta solare
1930 Carl Stømer Classificò le forme delle 
aurore
1963 Yasha Feldstein Disegnò le mappe degli ovali 
aurorali



Breve il cenno alle leggende che le accompagnano

Così le ho cercate da sola

Tanto tempo fa, una volpe dalla rossa pelliccia correva sopra creste rocciose in un posto lontano del nord.
A forza di correre si era stancata, perchè gli enormi cumuli di neve la facevano affondare. 
La volpe dovette far riposare la sua coda perché era troppo debole per tenerla in alto. 
In seguito, poiché la volpe stava correndo sulle croste rocciose, la sua coda colpí la neve, formando cosí, migliaglia di piccoli bagliori che fluttuarono nel cielo notturno e che portarono ad un uno spettacolo di forme e colori.


I vichinghi pensavano che i suoi colori derivassero dalla luce che si rifletteva sugli scudi delle Walchirie. 
Esse erano le messaggere del dio Odino che arrivavano dal Walhalla in sella ai loro cavalli per designare coloro che sarebbero stati uccisi in battaglia.
Le striature luminescenti erano le loro lance, le scintille intermittenti i riflessi dei loro scudi e i loro archi i Bfröst (arcobaleno), il mitico ponte attraverso il quale le anime dei defunti passavano nell'aldilà.
I bagliori che si osservavano in cielo segnalavano che le messaggere erano al lavoro, indice di una battaglia in atto da qualche parte.


Secondo la mitologia finlandese erano un fiume di fuoco (Rutja) che delimita i regni della vita e della morte.

Quella che mi piace di più:

Secondo i danesi erano dovute ad un gran numero di cigni che volando verso nord venivano intrappolati nel ghiaccio polare e ogni volta che sbattevano le loro ali, nel tentativo di liberarsi, generavano riflessioni.




giovedì 23 dicembre 2010

Green flash

I colori del sole

Bianco, Giallo, Arancione-Rosso, Verde?





Risposta utilizzando la legge di Wien



Risposta utilizzando la quasi-magia



Già parlando delle stelle cadenti un alunno mi ha detto che so distruggere tutti i sogni
Distruggiamo anche il mito del raggio verde

martedì 7 dicembre 2010

Ron Miller

Esopianeta psr b 1620-26 b



L'interpretazione dei dati forniti dalle sonde inviate nello spazio ha portato l
'artista Ron Miller a realizzare stupende immagini.




Esopianeta HD 188753 Ab


Probabilmente non sarà proprio così però è bello guardarle lo stesso




Collisione tra Via Lattea e Andromeda



Lo spiraglio dell'alba

respira con la tua bocca

in fondo alle vie vuote.

Luce grigia i tuoi occhi,

dolci gocce dell'alba

sulle colline scure.

Il tuo passo e il tuo fiato

come il vento dell'alba

sommergono le case.

La città abbrividisce,

odorano le pietre ‒

sei la vita, il risveglio.

Stella sperduta

nella luce dell'alba,

cigolio della brezza,

tepore, respiro ‒

è finita la notte.

Sei la luce e il mattino.

C. Pavese




Alba su Mercurio

giovedì 18 novembre 2010

Longitudine


Abbiamo appena descritto i metodi per determinare latitudine e longitudine.
Se per la latitudine nel passato non sono sorti problemi particolari, poter determinare la longitudine è stato più complicato.


Gli stessi Galileo, Newton, Halley, per lungo tempo avevano invano cercato un metodo per determinare con precisione la longitudine, cioè lo scostamento nella direzione est-ovest dal punto di partenza.

Il Parlamento inglese (dopo che nel 1714 la flotta reale aveva perso in un unico incidente 2000 uomini che si trovavano su quattro navi finite sugli scogli in acque che dovevano essere loro familiari) promise una ricompensa di 20.000 sterline (milioni di euro oggi) a chi avesse trovato un metodo pratico e funzionale per il calcolo della longitudine in mare.

Venne proposto l'uso di un orologio in grado di mantenere l’orario di Londra durante la navigazione. In ogni luogo del mondo, stabilito l’orario locale dalla posizione del Sole (al culmine della sua parabola a mezzogiorno) si poteva determinare quanto si era lontani da Londra, a patto di conoscerne l’orario in quello stesso momento. La differenza in tempo diventava una distanza, in gradi, sul parallelo: una distanza angolare dal meridiano di riferimento... la longitudine.

Gli orologi del tempo, basati sul pendolo, non erano adatti a questo scopo, e assolutamente inaffidabili se soggetti al movimento delle navi, e a condizioni instabili di umidità, temperatura e pressione.
L'orologiaio autodidatta John Harrison dedicò la propria vita a perfezionare un orologio sufficientemente preciso, idoneo ad essere utilizzato in mare per determinare la longitudine.

Harrison realizzò più di un orologio, costruendo prototipi sempre più precisi e di dimensioni sempre più contenute. Dal primo, pesante oltre 30 chili, alla versione “da taschino” del diametro di 12 centimetri.
Al Royal Observatory sulla collina di Greenwich sono custoditi tutti gli orologi di Harrison (perfettamente funzionanti e caricati quotidianamente) e la rotaia più famosa al mondo, coincidente con il meridiano di riferimento, il separatore tra est ed ovest, la "longitudine zero".

Si trovano descritti anche altri metodi, a volte solo fantasiosi a volte molto crudeli

Il più atroce di questi metodi era basato sulla Polvere di Simpatia.
La Polvere di Simpatia, o Unguento Armario, era una sostanza che si doveva spargere sull'arma che aveva prodotto una ferita, o su un panno intriso del sangue del ferito. In tal modo la ferita guariva più rapidamente, anche se il ferito si fosse trovato lontano.
Se sull'arma che aveva colpito, anziché la Polvere, però si fosse posta una sostanza fortemente irritante, il ferito ne avrebbe ricevuto una impressione di dolore acuto
Quindi sarebbe bastato prendere un cane, procurargli un'ampia piaga, coricarlo su una nave in viaggio negli oceani, procurando di tenere la piaga aperta.
Ogni giorno a un'ora concordata, poniamo a mezzogiorno, nel luogo di partenza se qualcuno avesse posto una sostanza irritante sull'arma che aveva ferito il cane, il cane ne avrebbe risentito subito l'effetto e avrebbe guaito di dolore.
In tal modo, sulla nave si poteva sapere che in quel momento era mezzogiorno sul meridiano di partenza e, conoscendo l'ora locale, si poteva dedurre la longitudine.

mercoledì 3 novembre 2010

Orione


Riprendo un lavoro che mi è stato passato dalla collega Iacono.
Guardiamo il cielo e pensiamo sia la realtà.
Ma quale realtà?
Può avere significato lo studio delle stelle?

Costellazione di Orione: come vediamo le stelle che la compongono

Bellatrix (gamma Orionis - Guerriera) distante 243,4 a.l. la vediamo oggi come era nel 1763 quando Voltaire scrive il Trattato sulla tolleranza.
Il 17 gennaio 1763 muore il cardinale bergamasco Giuseppe Alessandro Furietti donando a Bergamo tutti i suoi libri, primo nucleo della Civica Biblioteca Mai

Betelgeuse (alfa Orionis - Colei che sta al centro) distante 429,2 a.l. la vediamo oggi come era nel 1576 quando da cinque anni i Turchi hanno perso la supremazia navale nel Mediterraneo (battaglia di Lepanto).
A Bergamo era stata completata, da quindici anni, la costruzione delle mura di città alta da parte del governatore veneziano Sforza Pallavicino

Saiph (kappa Orionis - Spada ) distante 725 a.l. la vediamo oggi come era nel 1281 quando viene eletto papa il francese Simon de Brion con il nome di Martino IV che appoggia gli Angiò nella repressione dei Vespri siciliani.
A Bergamo Roberto Bonghi, eletto vescovo, patrocina la costruzione della chiesa e del monastero di San Francesco e di Sant’Agostino.

Rigel (beta Orionis, anche se oggi sarebbe alfa - Piede sinistro) distante 777 a.l. la vediamo oggi come era 1229 quando sale al soglio pontificio Gregorio IX che due anni dopo istituisce i Tribunali dell’Inquisizione affidandoli ai frati domenicani.

Alnitak (zeta Orionis - Fascia) distante 826 a.l. la vediamo oggi come era nel 1180. Pochi anni prima (1176) in un documento francese è citato per la prima volta il termine horologe (dal greco, hora=ora e legein=dire).
A Bergamo, di lì a poco, iniziano i lavori di costruzione del palatium comunis (Palazzo della Ragione).

Mintaka (delta Orionis, in realtà multipla - Cintura) distante 919 a.l. la vediamo oggi come era nel 1087. Undici anni più tardi (1098) l’abate Roberto di Molesme fonda l’ordine dei Cistercensi;
a Bergamo cessa il governo dei vescovi ed inizia la giurisdizione da parte dei cittadini (Comune)

Nair al Saif (iota Orionis, binaria visuale- La Brillante della spada) distante 1331 a.l. la vediamo oggi come era nel 675. Venticinque anni prima il segretario di Maometto fa la prima redazione del Corano.
Bergamo si trova, allora, sotto il dominio dei longobardi.

Alnilam (epsilon Orionis - Filo di perle) distante 1359 a.l. la vediamo oggi come era nel 647. Tre anni prima l’Editto di Rotari raccoglie per la prima volta, in 388 articoli, la legislazione longobarda.

Nebulosa di Orione M 24 distante 1600 a.l. la vediamo oggi come era nel 406 quando nasce Attila, l’ultimo e più potente re degli Unni in Europa.

martedì 19 ottobre 2010

Sole

Lezione di domani


giovedì 7 ottobre 2010

venerdì 22 gennaio 2010

Per gli occhi

















"L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma una canna che pensa. Non occorre che l’universo si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua bastano ad ucciderlo. Ma, quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe sempre più nobile di quel che l’uccide, perché sa di morire ed è conscio della superiorità che l’universo ha su di lui; l’universo non ne sa nulla. Tutta la nostra dignità consiste, dunque, nel pensiero."

BLAISE PASCAL.

NGC 6872
Galassia attiva in Centaurus A

giovedì 7 gennaio 2010

Refusi?


www.repubblica.it
L'universo com'era 600-700 milioni di anni fa, dopo il Big Bang. Ce lo mostrano le immagini del telescopio Hubble, che è riuscito scrutare la formazione di quelle prime galassie che poi si sono evolute in forme ellittiche come la Via Lattea. ..





Certo a tutti può capitare di sbagliare, ma riuscire in due righe a fare due errori così gravi...solo i miei alunni riescono a fare di peggio (questa è chiaramente una battuta e i miei alunni sanno quanto voglio loro bene)

lunedì 4 gennaio 2010

Ombre


Tempo di correzioni di verifiche di recupero

Esercizio applicativo di astronomia

Osservando l'ombra proiettata da un bastone conficcato perpendicolarmente nel terreno, sempre alla stessa ora, per un certo periodo di tempo, noto che inizialmente si allunga fino a raggiungere un massimo, poi si accorcia fino a sparire del tutto e poi si riallunga in direzione opposta fino a raggiungere le stesse dimensioni della prima volta. Di nuovo si riaccorcia.
Dove mi trovo? Quanto tempo è durata la mia osservazione (indica il minimo e il massimo)

Risposte esatte e complete: zero

Risposte fantasiose: tante.

Risposta più errata: dovrei trovarmi a uno dei poli

Riflessione solita: solo una scossa del capo, una triste scossa del capo

martedì 29 dicembre 2009

domenica 20 dicembre 2009

Viaggio

Non tutto quello che appare su facebook è da buttare: questo filmato non l'avrei mai visto.

giovedì 3 dicembre 2009

Bellezza


Riprendo un post di fabiomassimo perchè l'immagine è veramente bella.
Poi può sempre servire per il ripasso in vista della verifica di recupero
Questa splendida immagine della nebulosa del Granchio è il frutto dell’elaborazione incrociata di tre telescopi: il Chandra, un potente telescopio a raggi X, Hubble, il famoso telescopio spaziale e lo Spitzer Space Telescope che opera sugli infrarossi. Si tratta di strumentazioni orbitanti. La nebulosa del Granchio è osservabile nella costellazione del Toro e dista da noi 6.500 anni luce. In pratica è ciò che rimane dell’esplosione di una supernova osservata per la prima volta nel 1054 in Cina. Dal 2001 la nebulosa del Granchio è studiata per comprendere meglio le dinamiche legate alle stelle di neutroni.

giovedì 17 settembre 2009


Altra lettura estiva: le metamorfosi di Ovidio, in latino con testo a fronte.

Una traduzione talmente arcaica che a volte leggendo il latino il racconto era più chiaro.

Tra i diversi miti raccontati richiamo l'origine della costellazione dell'Orsa Maggiore, anche perchè utile ad arricchire le prime lezioni di astronomia.

Nella mitologia classica una delle compagne di Artemide, Callisto, perse la sua verginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le mentite spoglie della stessa Artemide.

Arrabbiata, Artemide la trasformò in un orso. In seguito, durante la caccia il figlio di Callisto, Arcas, stava per uccidere la madre ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero entrambi in cielo, come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore.

Ma Hera, non contenta del fatto che fossero stati assunti in cielo chiese aiuto a Teti.

Questa, una dea marina, rivolse alle costellazioni una maledizione perché esse fossero costrette a girare per sempre in tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che queste costellazioni sono circumpolari.


Dal secondo libro delle Metamorfosi

La prende con gran rabbia ne' capelli,
E la declina à terra, e tira, e straccia.
Quell'alza gli occhi lagrimosi, e belli,
E supplice ver lei stende le braccia.
Già coprono le braccia horridi velli,
E ver la bocca s'aguzza la faccia,
Si veste à poco à poco tutto il dosso
D'un ruginoso pel fra 'l nero, e 'l rosso.

Poi le toglie il parlar grato, e giocondo
Perche non possa altrui mover col dire,
Un minaccevol suono, et iracondo
Dal roco gozzo suo si sente uscire.
L'unghia s'aguzza à la forma del tondo,
E si rende atta à graffiare, e ferire,
Curvar prima la mano, e poi si vede
L'ufficio far del faticoso piede.

......................................................

Ei, che s'accorge, ch'à lui sol pon mente,
Teme di qualche mal, se non s'aita;
Lo strale, e l'arco incontra immantinente.
E pensa darle una mortal ferita.
Che farai scelerato, e sconoscente
Darai la morte à chi ti diè la vita?
Provedi al paricidio ò sommo padre,
Se non tuo figlio ucciderà sua madre.

Per vetar Giove, ch'Arcade non faccia
Quel maleficio, al quale il vede intento,
Gli cangia in un momento e sesso, e faccia,
Fallo un'altra Orsa, e fa levare un vento,
Ch'ambe le leva in aria, e via le caccia
Verso Boote assiderato, e lento,
E tanto le portò per l'aria à volo,
Ch' in ciel le collocò vicine al polo.

Là dove poi la lor rugosa pelle
Si fece un manto chiaro, e trasparente,
E si fer tutte le lor membra stelle.
Questa è men grande, e quella è più lucente,
Hor l'Orse son del ciel lucide, e belle,
Et Orse anchor son dette da la gente,
E per l'Orsa minor la madre è nota,
L'altra è maggior, che fa più larga rota.

................................................................

Altre culture, altri miti

I Tuareg, che non conoscono orsi, vedono nella costellazione una cammella, il cui collo si prolunga fino a raggiungere Arturo (che è compreso anch'esso nella costellazione). Questa cammella rappresenterebbe l'esito della trasformazione della mitica cammella Fakrou, uccisa da degli empi. L'Orsa Minore sarebbe invece un piccolo di cammello, tenuto legato ad un picchetto intorno al quale continuerebbe a girare (la stella Polare).

Presso gli arabi del Golfo Persico si raccontava la storia di Al Naash (Naash significa "Lettiga mortuaria") e dei suoi figli. Al Naash era stato assassinato da Al Jadi, la Stella Polare, e i suoi figli, le tre stelle della coda, ogni notte seguivano la lettiga assetati di vendetta.

La stella Mizar rappresenta la figlia di Al Naash con in braccio il figlioletto, la stellina Alcor, mentre l'astro Suhail (Canopo) arriva lentamente in loro aiuto dal Sud.

E i popoli Irochesi :
Segui il movimento delle sette stelle del Carro Maggiore: le quattro del Carro rappresentano un grande orso , le altre tre (il timone) sono tre coraggiosi cacciatori che lo seguono sulle montagne.
Il più vicino all’orso è l’arciere, il secondo trasporta sulle spalle una pentola (la stella Mizar con la compagna Alcor), il terzo sta più indietro per raccogliere la legna per il fuoco.
In primavera, nella prima sera si vedono verso Est i tre cacciatori inseguire l’orso su per la montagna. Nei caldi giorni d’estate la caccia prosegue in cima alla montagna dove fa più fresco e le sette stelle sono alte nel cielo.

Alla fine dell’estate i tre cacciatori si appostano alla base della montagna, l’arciere prende la mira e ferisce l’orso; il suo sangue cola e finisce sulle foglie degli alberi tingendole di rosso: arriva l’autunno.

Tutti si rifugiano nelle caverne per passarvi il freddo inverno e le sette stelle sono basse sull’orizzonte.

Finisce l’inverno e arriva la primavera, la ferita dell’orso si è rimarginata e i tre cacciatori hanno superato lo scorno di aver soltanto ferito l’orso. Ripartono per la caccia e riprendono a inseguire l’orso.





martedì 28 aprile 2009

Ripasso

Ancora le orogenesi e la storia della terra e il programma per l'esame sarà pronto

Metteremo in cantiere tutto il ripasso, sperando che quanto è stato fatto nel primo quadrimestre possa essere riportato alla luce.

Aiutiamo un poco la memoria con la suggestiva immagine ottenuta da Chandra, telescopio orbitante ai raggi X, della stella di neutroni PSR B1509-58, di appena 20 chilometri di diametro con un campo magnetico di tre miliardi più potente di quello del nostro pianeta.




Chi non ha mai pensato almeno una volta di poter afferrare le stelle?

E se nessuno dei miei lettori l'ha mai fatto, peccato.

Provi una volta a sollevare gli occhi al cielo