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sabato 4 luglio 2009

Tra un temporale e un altro

Sta per chiudersi la festa del Pd del mio paese: nonostante il succedersi dei temporali, nonostante ci sia già stata la festa dello sport, la festa degli alpini (e a un certo punto la gente si stanca anche di feste) il piazzale non è mai statoi deserto.
Oltre al servizio ristorante, la pizzeria, la tombola, i balli sono stati organizzati anche dibattiti e approfondimenti.
Ieri sera, in particolare, un centinaio di persone ha seguito gli interventi di Giovanni Sanga e Antonio Misiani, camera dei deputati, Antonio Panzeri, europarlamento, e Maurizio Martina, segretario regionale del partito.
Temi trattati: analisi risultati elettorali, rapporto col diverso anche in riferimento alla legge appena approvata, crisi economica e ripercussioni dirette nella realtà bergamasca, prossimo congresso.
Tutti temi complessi che non possono essere risolti con formule magiche calate dall'alto, che vanno affrontati partendo dai diretti interessati.
E va segnalato che la volontà di raccogliere tutti i punti di vista, la volontà del confronto con la base, prima ancora che se ne discuta nei circoli si manifesta pienamente con queste presenze nelle feste paesane

mercoledì 10 giugno 2009

Elezioni


Premessa 1: non sono una commentatrice politica
Premessa 2: leggere e sentir commenti relativi all'ultima tornata elettorale può indurre alla noia
Premessa 3: una debole traccia va comunque lasciata

Commento 1: in una ricca Europa assalita dai paesi emergenti sia in senso economico, sia in senso fisico l'arroccarsi su posizioni di chiusura, di difesa, di tipo conservatore era da aspettarsi

Commento 2: finchè a livello locale si perde il contatto con l'elettorato per chiudersi a gestire da funzionari-burocrati il proprio partito mostrandosi solo in prossimità delle elezioni, difficilmente l'incerto opterà per quella scelta Commento 3: finchè gli stessi aderenti remeranno contro, affermeranno di votare "tappandosi il naso", continueranno a sottolineare le differenze, rimarcandole, anzichè segnalare gli ideali che portano persone di tante estrazioni diverse a credere ancora nella politica, difficilmente si potrà sperare in progetti nuovi

Su un panorama che sembra tanto buio però non perdo la fiducia.

Non perchè sono un'utopica "fuori dal mondo" (solo un pochetto) ma perchè ho raccolto dati.
Nel mio comune non solo la precedente amministrazione è stata confermata ma soprattutto tra i candidati chi ha ricevuto il maggior numero di preferenze sono stati i giovani (1985)
E' vero, è molto più facile che un loro coetaneo indichi la preferenza rispetto alla persona anziana ma io voglio credere sia un chiaro messaggio dell'elettorato

venerdì 29 maggio 2009

Lavoro, Sviluppo, Europa


Serata all'insegna dell'approfodimento politico-economico.
Seguo un dibattito con interventi di Martina (segretario PD Lombardia), Cornolti (candidato presidenza provincia), Toia (europarlamentare ricandidata), Petteni (segretario Cisl Lombardia) e Marini (già presidente del Senato).
Confesso: seduta in platea durante i primi tre interventi alterno un certo sopore al pensiero che a casa aspetta un pacco di verifiche da correggere
Osservo gli altri spettatori, valuto l'età media, conto quanti ne conosco.
Fortunatamente il tono degli interventi cambia: si nota che i sindacalisti sono più avvezzi ai comizi.
Incisivi, con esempi e citazioni scelti da abili oratori che sanno attirare l'attenzione (riferimenti agli alpini, all'esperienza di figlio di emigrante, ai colpi bassi degli alleati) toccano aspetti di politica ed economia mondiali.

Condivisibili e per gli ideali di giustizia sociale e per il forte richiamo a mettere nuova linfa in un'Europa che langue.


Vorrei essere capace anch'io nei miei interventi di svegliare l'auditorium.
Il mio pubblico generalmente continua a dormire

venerdì 11 luglio 2008

Dibattiti


Nelle ultime serate sono stata presente a parecchi dibattiti: ho così potuto seguire gli interventi dedicati all'analisi politica nazionale e locale, all'expo 2015, alle pari opportunità, al rapporto sviluppo ambiente e cercherò di seguire anche quello sul nucleare.

Tralascio la cronaca politica; salto di proposito l'intervento di tipo economico perchè date le mie competenze credo aver capito poco di quanto volessero trasmettere alcuni relatori; mi aspettavo di più dal dibattito sulle pari opportunità; dedico un poco più di spazio alla tematica ambientale.

Sinceramente i rappresentanti politici mi sono sembrati un po' fumosi nelle loro esposizioni, il presidente del parco Adda Nord un nostalgico di posizioni superate e con una visione limitata di cosa significhi fare politica mentre decisamente più incisivo è stato Edo Ronchi, anche perchè da solo ha quasi monopolizzato tutto il tempo a disposizione.

Nonostante la sicura competenza in ambito ambientale però segnalerei un aspetto importante del suo discorso: cita numeri, fa numerosi riferimenti di sicuro effetto ma sembrano scelti ad arte per quanto voglia dimostrare, sembra che quella che ci racconta sia l'unica verità da prendere in considerazione, non stimola il suo pubblico a verificare, a mettere in discussione, a cercare riscontri. Appena avrò tempo andrò a controllare, non perchè non mi fidi di quello che ha affermato ma perchè non condivido il metodo.


Quante volte dalla mia cattedra mi sarò comportata così? Male, molto male.


Alcune considerazioni finali: è giusto che nell'ambito di una manifestazione partitica lo spazio dedicato all'approfondimento sia minimo rispetto a quello dedicato alla fiera paesana, con tutti i punti di ristoro possibili ed immaginabili, con tutte le bancarelle dei generi più svariati, con tutte le giostre-giostrine al seguito?

Mi è stato risposto: ma guarda quanta è la gente che segue i dibattiti rispetto a quella che cerca altro.

E' vero.

Accalcati ad applaudire un imparruccato biondo con baffi neri alla texana saltellante a torso nudo: lì è il pubblico.

Me ne vengo via.

mercoledì 25 giugno 2008

Serata d'estate


"Stasera devo partecipare ad una riunione che tratterà temi legati all'ambiente, potrebbe anche esserti utile"


Scuse credibili non me ne vengono così sui due piedi, e quindi partenza per Dalmine.


Città che non suscita troppo il mio interesse perchè non ci sono verdi colline a muovere il paesaggio nè quella calma incantata della vera pianura bergamasca.


Solo in auto scopro che la riunione di cui sopra è il consiglio comunale aperto alla cittadinanza e già sono pentita della mia accondiscendenza.


Non ho mai, dico mai, partecipato ai consigli comunali del mio paese, andrò a seguire quello di Dalmine?


Arriviamo in netto ritardo e quindi non avendo sentito l'introduzione fatico a capire di cosa si tratti: in realtà sarebbe bastato leggere l'ordine del giorno appeso ovunque per arrivare immediatamente al nocciolo della questione.


Sul territorio comunale è situato un inceneritore, anzi termovalorizzatore, e è in discussione il potenziamento della struttura.


Ho perso tutta la presentazione del sindaco e la relazione del funzionario provinciale è agli sgoccioli.

Riesco a seguire interamente l'analisi effettuata da un professionista incaricato dal comune di esaminare il piano di sviluppo previsto dalla regione e dalla provincia (documento di 300 pagine).


Poi iniziano gli interventi del pubblico.


Me ne guardo bene dall'esprimere considerazioni facili da fare quando il problema è lontano, o dal concludere "tutto mondo è paese" pensando alle recenti vicende campane, o dal sollevare la questione meglio inceneritori o meglio discariche.


Segnalerò solo alcuni pensieri sparsi.


Primo: tutto il mio sostegno morale al funzionario della provincia, il quale si è trovato a difendere, solo contro tutti, un piano di sviluppo deciso da altri, che sapeva ben padroneggiare i dati ma che nulla poteva rispondere in merito alle scelte politiche


Secondo: dove erano i politici che tale piano avevano pensato?


Terzo: i rappresentanti della società che gestisce l'inceneritore e da cui è partita la proposta per il potenziamento, sono stati invitati al consiglio per sostenere il loro punto di vista?


Quarto: parlare di effetti sulla salute senza avere dati epidemiologici di riferimento o di confronto ha un significato puramente emotivo


Quinto: ma gli amici di Beppe Grillo si cacciano proprio dappertutto?


Tra solidarietà dei sindaci dei comuni limitrofi, nostalgie di azioni dimostrative passate quando la decisione sull'inceneritore originario è stata attuata, proposte di azioni eclatanti onde attirare l'attenzione e far desistere dall'insano proposito le autorità superiori, ondate di disapprovazione generale appena un consigliere della minoranza si scostava dall'unica sinfonia presentata, citazioni di "magagne" vecchie e nuove del territorio di Dalmine, la serata è arrivata alla sua conclusione.


Commento finale: ascoltare le persone esprimere il loro parere, è sempre importante.


Sicuramente più utile che farsi rincitrullire dalla televisione.
(scandaloso come è stata riportata la notizia dall'emittente locale)


venerdì 25 aprile 2008

Liberazione

Luci e ombre sul fenomeno della resistenza, avvenimenti piegati alla ideologia.

Approfitto della presenza a pranzo di mia suocera per ricavare testimonianze dirette.
Ottengo frammenti di notizie difficilmente interpretabili.

1° notizia

Mio papà (di mia suocera) mentre toglievano dai muri le insegne fasciste ha commentato con un "era ora" e per questo è stato arrestato.

Domanda: "ma quando? dopo il settembre del'43 o finita la guerra? perchè hanno arrestato lui e non chi toglieva le insegne?

Unica risposta certa: "la faccenda non deve essere stata molto grave perchè in prigione è rimasto solo dieci giorni"

2° notizia

Nella frazione del nonno (papà di mio marito) la popolazione era divisa in due: un cortile era il "Vaticano", l'altro "Leningrado" perchè gli abitanti di notte, nascosti sotto una coperta ascoltavano Radio Londra mentre la nonna (suocera di mia suocera) nascondeva il cibo in un camino in disuso ma uno spione (del Vaticano) l'ha denunciata e i carabinieri sono arrivati a portarle via tutto.

Domanda: "ma quale cibo?"

3° notizia

Il nonno (sempre papà di mio marito) era partito per il servizio militare ad Aosta, ma sua zia, infermiera di alcuni fascisti importanti, è riuscita a farlo distaccare a Orio

Riflessione: "A volte i principi passano in secondo piano rispetto alla convenienza"

Trovare altre notizie presso i miei genitori, allora dodicenni, non aiuta molto.

Bombardamenti ad illuminare le notti rendendole speciali.

Ritirata dei tedeschi utile per far schiacciare i chiodi dai carri armati e poi giocarci (con i chiodi appiattiti)

Liberazione con americani che distribuiscono cioccolato e sigarette.

Mi hanno insegnato la storia quando era ancora troppo vicina.

Aggiungo un capitolo alle cose da fare quando sarò in pensione: approfondire il periodo della Resistenza.

martedì 15 aprile 2008

Elezioni


Arrivati ai risultati definitivi è possibile esprimere un breve commento relativamente alle elezioni politiche.
Non c'è bisogno di un'ulteriore analisi: le trasmissioni televisive ne hanno già presentate parecchie, le pagine dei giornali sono piene di numeri e di sentenze autorevoli.
E' il commento di chi non fa della politica il suo mestiere, anche se ne riconosce l'importanza. E' solo la trascrizione di uno stato d'animo.
Tristezza.
Non perchè la maggioranza degli italiani ha espresso una scelta diversa dalla mia, perchè ormai sono abituata ad essere sempre in minoranza, ma perchè avanza l'immagine di una società guidata da valori e principi che non riuscirò mai a condividere.
Ciò non significa che il Paese sia destinato alla rovina totale; l'osanna ai particolarismi, la scelta del profitto assunto a nuova divinità, potrebbero anche rappresentare un progresso per tutti.
Le premesse, le esperienze passate non sembrano condurre verso un roseo futuro, ma la sconfitta sicura si ha solo con la resa a priori.
Le lamentazioni e i capri espiatori non servono a nessuno.
Continuare, nonostante tutto, sulla propria strada con l'obiettivo del bene comune è l'unico proposito saggio.
Nessuno può assicurarci che sia la strada più giusta, ma è una strada, è dare un significato all'esistenza al di là del proprio orticello.

mercoledì 19 marzo 2008

Politica

Resoconto di una serata anomala.

Consorte: " Domani non c'è scuola, quindi potresti venire alla riunione X, così ti distrai un po'"

E si parte: destinazione paese di periferia, tema trattato la famiglia, relatori una senatrice e un deputato.

Seduta in mezzo a tante persone sconosciute, aspetto pazientemente che il consorte, salutato l'amico di gioventù, discusso del più e del meno con i diversi conoscenti, conferito con il responsabile organizzativo del partito, scambiate due chiacchiere persino con l'autista e i carabinieri, si decida a venirmi a recuperare (ecco perchè in genere alle sue riunioni non vado mai).

Nota positiva: per lo meno i relatori sono in perfetta sintonia con quanto penso, le risposte ai quesiti, le stesse che darei io (nella sostanza perchè come dialettica sono molto più bravi di me).

Partenza verso altro paese, stavolta il tema trattato è l'economia.

Arriviamo giusto il tempo per il dibattito tra statalismo e liberismo, giusto il tempo per salutare altri due deputati e portarne a casa uno.

Riflessione sulla politica: la mia conoscenza è molto limitata, probabilmente esistono storture, privilegi, interessi privati prioritari rispetto al bene pubblico però i deputati che conosco io non sono così. Sono persone che credono in quello che fanno e si impegnano per gli altri, sono persone che partecipano ai lavori parlamentari con assiduità, che, la sera, tornano sul territorio a contatto con la gente che li ha eletti non solo in campagna elettorale, le cui cene a volte sono un panino tra uno spostamento e l'altro.

La facile demagogia, il trascinare la folla in movimenti più o meno strumentalizzati non irrobustiscono la democrazia. Diffido molto dei "guru" liberatori dalle caste.

Mentre sui sedili anteriori si dibatte di chissà cosa, io guardo fuori dal finestrino: e mi dispiace essermi persa tante volte il paesaggio notturno: strade semideserte, lampioni ad illuminare il vuoto, macchie di alberi fioriti come bagliori nel buio.

Sembra un mondo disabitato, anche l'aria sembra magica.