martedì 30 settembre 2008
lunedì 29 settembre 2008
Jean Jacques Rousseau
Ricordo quanto poco avessi amato al Liceo la figura di Rousseau, forse per l'obbligo di leggere tutto il Contratto Sociale o forse proprio perchè certe cose si colgono "a pelle".
Oggi la maggiore doveva comporre un saggio breve con alcuni documenti .
Mi sottopone un estratto dell'Emile che vi trascrivo:
"Nell'unione dei due sessi, ciascuno concorre ugualmente all'oggetto comune, ma non vi concorre nella stessa maniera. Nasce da questa diversità la prima differenza da assegnarsi tra i rapporti morali dell'uno e dell'altro. L'uno deve essere attivo e forte, l'altra passiva e debole: è necessario che uno possa e voglia, e basta che l'altra resista un poco.
Stabilito questo principio, ne segue che la donna è fatta specialmente per piacere all'uomo: che l'uomo debba a sua volta piacere è una necessità meno diretta giacchè il suo pregio sta nella potenza e piace in quanto egli è forte. Questa non è la legge dell'amore, ne convengo, ma è quella della natura, anteriore all'amore stesso.
Se la donna è fatta per piacere e per essere soggiogata, essa deve, invece di provocarlo, rendersi piacevole all'uomo: la sua violenza sta nelle sue attrattive; per mezzo loro essa deve costringerlo a trovare la sua forza e adoperarla.
La rigidità dei doveri dei due sessi non è, e non può essere, la stessa. La donna ha torto quando si lamenta della ingiusta ineguaglianza che vi mette l'uomo: questa ineguaglianza non è un'istituzione umana, o almeno non è l'opera del pregiudizio, ma l'opera della ragione; quello dei due a cui la natura ha dato di generare e costudire i figliuoli deve risponderne all'altro. Non è permesso, senza dubbio, a nessuno violare la propria fede, e qualsiasi marito infedele che privi la propria moglie dell'unico premio degli austeri doveri del proprio sesso, è un uomo ingiusto e barbaro; ma la moglie infedele fa di più: dissolve la famiglia e spezza tutti i legami della natura dando all'uomo figliuoli che non sono suoi; tradisce gli uni e gli altri, unisce la perfidia all'infedeltà.
Dalla buona costituzione dellemadri dipende quella dei figliuoli. ..Tutta l'educazione delle donne deve riguardare gli uomini. Piacer loro, esser loro utili, farsi amare e onorare da loro, educarli da giovani, curarli da grandi, consigliarli, consolarli, render loro la vita piacevole e dolce"
Probabilmente Rousseau è stato uomo del suo tempo, ma il mio unico commento al trascritto, che sicuramente tra i lettori troverà entusiasti sostenitori, è questo: " Che Dio ci salvi dagli illuministi"
domenica 28 settembre 2008
Ciclamini
Un tempo si pensava addirittura che le donne in gravidanza dovessero evitare di passare vicino ai ciclamini, perchè l'influsso della loro linfa nefasta le avrebbe fatte abortire.
Nel linguaggio dei fiori vuol dire diffidenza, proprio perché le sue radici contengono una piccola quantità di veleno e per questo bisogna diffidare della sua bellezza e dei suoi presunti poteri magici. Non a caso c'è chi lo considera "erba del diavolo".
sabato 27 settembre 2008
venerdì 26 settembre 2008
Natura matrigna
Stavolta però il quotidiano locale è riuscito a stupirmi favorevolmente.
La notizia è di qualche giorno fa perchè sono sempre in arretrato a far tutto, figurarsi a leggere i giornali.
Una pagina intera è dedicata all'allarme lanciato dal centro antiveleni degli Ospedali Riuniti di Bergamo per l'aumento dei casi di avvelenamento dovuti ai prodotti naturali.
E' infatti il periodo dell'anno nel quale per i boschi si va a raccoglier funghi e capita che l'esperto improvvisato ingerisca qualche prodotto tossico. (nella bergamasca dai 10 ai 20 all'anno)
Vengono però segnalati casi più assurdi: overdose di carote (si riveda il post relativo alle vitamine) o ustioni provocate dal lattice dei fichi per abbronzarsi di più; trapianto di fegato reso necessario dall'ingestione di un decotto di piante non meglio identificato; decesso da polmonite conseguenza dalle lesioni provocate da un aerosol di estratto di aloe.
Già abbiamo parlato poi della ricerca nelle piante di sostanze psicotrope sostitutive di droghe di sintesi ma non per questo meno pericolose.
Perchè "naturale" non vuol dire automaticamente sicuro: le tossine più pericolose al mondo sono quelle che si trovano in natura.
Non perchè la natura sia così matrigna nei nostri confronti da volerci avvelenare in modo subdolo: ogni sostanza ha un ruolo ben preciso e indispensabile per la sopravvivenza della specie da cui proviene.
Semmai siamo noi gli sconsiderati che ignorando i pericoli ci affidiamo a falsi esperti o alla nostra ispirazione del momento, con una superficialità che nel caso di assunzione di prodotti chimici di sintesi non ci sfiorerebbe mai.
Cerchiamo di ricordarlo
giovedì 25 settembre 2008
(almeno per me che arrivo sempre a scoppio ritardato)
Tre minuti di spiegazione (impossibile avere da lui in regalo più tempo) e via.
Adesso ci sono anch'io.
A cosa serve? Forse solo a collezionare amici virtuali così come un tempo si collezionavano le figurine?
Dipende dall'uso che se ne vuol fare.
Pian piano sto ricucendo tutti i fili; ritrovo studenti dispersi per il mondo e altri che sono rimasti qui accanto ma invisibili.
I loro volti a volte sono così diversi che incontrandoli di persona avrei faticato a riconoscerli, qualcuno già è laureato, sposato, lavora.
Mi sembra di essere una chioccia che richiama a sè i suoi pulcini, pulcini che mi ricordano con l'aggettivo "temibile", ma che rispondono al richiamo.
Sono contenta di ritrovarli anche se vedi la vita riavvolgersi e forse ti rendi conto che ormai la quantità di filo che rimane è poca, troppo poca.
Però dalle loro parole mi consola constatare che un poco del mio umorismo surreale sono riuscita a trasmetterlo e almeno di questo sorrido
mercoledì 24 settembre 2008
Citazione
martedì 23 settembre 2008
Ofiuco
Non perderò mai infatti l'occasione di mostrare quanto poco l'astrologia sia corrispondente alla situazione delle costellazioni nel cielo. (si veda il post del 1 febbraio 2008)
Ed è talmente avvincente il mito che l'accompagna che val la pena di leggerlo (ecco a cosa si sono ispirati gli autori delle telenovelas)
Ofiuco rappresenta un uomo con un enorme serpente avvolto attorno alla vita. Egli tiene la testa del serpente nella mano sinistra e la coda nella mano destra. Il serpente è rappresentato dalla costellazione del Serpente
I Greci lo identificarono con Asclepio, il dio della medicina.
Asclepio era figlio di Apollo e di Coronis (sebbene qualcuno sostenga che sua madre fosse Arsinoe).
Coronis, figlia di Flegia re dei Lapiti divenne amante di Apollo, questi dovendosi recare a Delfi la affidò in custodia a un corvo dalle penne bianche come la neve. Coronis da lungo tempo nutriva una segreta passione per Ischiys, e lo accolse nel suo letto, benchè fosse già incinta di Apollo.
Prima ancora che il corvo allarmato, fosse partito alla volta di Delfi per riferire lo scandalo e dar prova del proprio zelo, già Apollo aveva divinato l'infedeltà di Coronis e maledisse il corvo perché non aveva accecato Ischys a colpi di becco quando esso si era avvicinato a Coronis.
Per questa maledizione le penne del corvo divennero nere e tali rimasero in tutti i suoi discendenti. Apollo si lagnò con la sorella Artemide dell'offesa ricevuta, e Artemide lo vendicò scagliando contro Coronis un intero turcasso di frecce. Quando si vide dinanzi il cadavere dell'amante, Apollo fu preso da tardivi rimorsi, ma ormai non c'era più nulla da fare.
L'ombra di Coronis era scesa al Tartaro, e sul suo corpo steso sulla pira già si versavano gli ultimi profumi, allorchè Apollo chiamò in aiuto Ermete il quale alla luce delle fiamme che lambivano la pira, liberò dal ventre di Coronis un bimbo ancora in vita.
Chirone allevò Asclepio come un figlio e gli insegnò le arti della guarigione e della caccia.
Asclepio divenne talmente abile nella medicina che non solo riuscì a salvare vite umane, ma anche a resuscitare i morti.
Una volta, a Creta, Glauco, il giovane figlio del re Minosse, mentre stava giocando cadde dentro un barattolo di miele e vi annegò. Asclepio era intento a osservare il corpo di Glauco, quando un serpente si avvicinò. Lui prontamente l'uccise con il suo bastone; allora si fece avanti un altro serpente con in bocca un'erba che depose sul corpo di quello morto, che magicamente ritornò in vita. Asclepio prese la stessa erba e la pose sul corpo di Glauco, e l'effetto magico si ripeté.
A causa di quest'incidente, Ofiuco è rappresentato in cielo con in mano un serpente, che è divenuto il simbolo del recupero della salute per la caratteristica che i serpenti hanno di cambiare pelle ogni anno, come se ogni volta rinascessero.
Alcuni, però, dicono che Asclepio ricevette dalla dea Atena il sangue di Medusa la Gorgone.
Il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso, ma quello del fianco destro aveva il potere di fare risorgere i morti.
Uno degli uomini che si suppone Asclepio abbia resuscitati fu Ippolito, figlio di Teseo, che morì precipitando dal suo carro (qualcuno lo identifica con la costellazione dell'Auriga).
Mentre prendeva le erbe guaritrici, Asclepio toccò per tre volte il torace del ragazzo, pronunciando parole propiziatrici ed Ippolito sollevò la testa.
Ade, dio del Mondo dell'Oltretomba, si rese presto conto che il flusso di anime morte nel suo regno si sarebbe drasticamente ridotto se questa tecnica fosse diventata di conoscenza comune. Protestò presso Zeus, il dio suo fratello, e quello colpì Asclepio con la folgore.
Apollo si sentì oltraggiato per il trattamento severo riservato a suo figlio e si vendicò uccidendo i tre Ciclopi che forgiavano le folgori di Zeus.
Per placare Apollo, Zeus rese Asclepio immortale (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita) e lo pose fra le stelle come costellazione di Ofiuco.
lunedì 22 settembre 2008
Caccia grossa
Pranzando guardo fuori dalla finestra e vedo il gatto che sale su una delle sedie poste in giardino.
Niente di particolare: a volte appoggio il suo cibo sul tavolo e ci sale per mangiare.
Ma si sofferma troppo a lungo sulla sedia e con la zampa muove qualcosa.
La mia vista da falco mi impedisce di mettere a fuoco con cosa stia giocando però intuisco qualcosa di scuro
Poichè ogni domanda ha diritto ad una risposta, mi alzo per guardare da vicino.
E scopro che dopo tre anni di tentativi falliti il mio gatto ha catturato il suo primo topolino.
Da restare sconvolti
Non più farfallette distratte o lucertole appena nate, no. Un topolino vero e proprio.
Con la zampa cerca di rianimarlo senza successo. Poi cerca di rosicchiarlo un poco. Invano.
Infatti il povero topolino è lì con la coda stecchita: tipico esempio di rigor mortis (per i miei alunni:si ripassi la contrazione muscolare e l'effetto del blocco delle teste della miosina).
Vorrei sapere dove è avvenuta la cattura, ma questo resterà un mistero insoluto.
Diffondo la notizia.
La figlia minore si complimenta col gatto e come ricompensa gli riempie la ciotola di croccantini.
Ricompensa per cosa?
Bisogno di cibo non ne aveva certo, bisogno di uccidere il topolino men che meno.
Avesse voluto giocare c'era sempre a disposizione il topolino vibrante comperato nelle fogne di Parigi.
Prelevo il trofeo e lo metto sotto la cenere del camino.
Il gatto continua a gironzolare tra le sedie a cercare il suo topo.
domenica 21 settembre 2008
Vendemmia
Partenza con calma; il lavoro che ci attende è poco e poi fa anche freddo: detesto l'aria gelata che scende dai Balcani a rubarmi cinque gradi almeno dal termometro.
Siamo nel vigneto alle 10.00: il Pinot bianco raccolto sta tutto in un recipiente di un metro di diametro e sessanta centimetri di altezza.
Sono grappoli rinsecchiti con qualche acino sopravvissuto qua e là.
Lo Chardonnay va un poco meglio, anche se presenta un poco di botrite.
Per le 11.30 la raccolta è finita e il lavoro prosegue in cantina.
Ho dimenticato a casa il mostimetro: non posso fare la previsione del grado alcolico se non assaggiando il mosto, dolcissimo.
In totale verranno 70 - 80 litri di Valcalepio: per me basta e avanza.
Mentre aspetto accendo il fuoco per il pranzo: almeno un poco di calore.
Poi il fuoco mi piace: ne sento il richiamo come sento il richiamo dell'acqua di un fiume che scorre, un richiamo insistente.
Ho raccolto 11 castagne scendendo dal vigneto. Le appoggio sulla piastra di ghisa.
Scoppiettano perchè non le ho tagliate, lacerandosi da sole.
Le prime caldarroste della stagione, del lunghissimo e freddo inverno che mi aspetta al varco. Non è ancora l'equinozio di autunno e vorrei già fosse quello di primavera.
Domenica prossima si replica con la raccolta dell'uva rossa.
Notazione di pura cronaca: il grande acceleratore di Ginevra è stato fermato (bastano le osservazioni e i commenti dei post precedenti)
sabato 20 settembre 2008
A lezione
venerdì 19 settembre 2008
Follia da graffette
giovedì 18 settembre 2008
Anomalie cromosomiche
Dati tecnici: tutti dormono per cui si procede. Rarissimi interventi giusto perchè l'insegnante continua a "stufare" e almeno si calma.
Un po' più di vigilanza quando si parla della procedura per ottenere un cariotipo.
Così si impara che per simulare un delitto non si può usare sangue di pollo perchè i globuli rossi con nucleo verrebbero subito scoperti.
Lo stesso per il corpo di Barr, presente solo nei nuclei delle cellule femminili: difficile far passare sangue di maschio per sangue di femmina e viceversa. A meno di non capitare con un individuo XXY
Interesse subito spento perchè nessuno ha intenzione di svolgere l'attività del poliziotto della scientifica, con buona pace dei diversi CSI
Forse un nuovo bagliore quando ricorderò loro le carceri inglesi e i detenuti XYY, giusto perchè si sfiora lo scabroso.
E per condire il tutto arriva anche dal pulpito della cattedra la difesa del diverso.
Perchè essere affetto da una sindrome non è detto sia la fine del mondo, perchè la felicità non dipende dal numero di cromosomi, dalla perfezione fisica.
Perchè la pietà di chi decide per un altro è più che altro pietà di se stessi
Perchè in un mondo tutto in discesa ogni fatica deve essere rimossa, tagliata alla radice
Ti guardano e resta un mistero cosa pensino
Ti chiedi: e se, dato lo stile da invasata, scatenassi la reazione opposta?
Anni fa un alunno intervenendo mi ha detto: "Secondo me è giusto eliminarli, lei ha quattro figli normali"
Quanti pensano lo stesso e semplicemente non me lo dicono?
mercoledì 17 settembre 2008
Amore
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Discover Fabrizio De André!
Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
E se amore fosse rimanere in silenzio?
martedì 16 settembre 2008
Condotta
lunedì 15 settembre 2008
Torta rovesciata d'ananas
domenica 14 settembre 2008
Distrazione colpevole
sabato 13 settembre 2008
venerdì 12 settembre 2008
Rientro
giovedì 11 settembre 2008
I bottoni di Napoleone
Ormai si ricomincia e quindi è finito anche il tempo per le letture estemporanee.
Rivelando gli stupefacenti collegamenti di natura chimica tra fatti apparentemente scollegati, gli autori presentano nel libro 17 gruppi di molecole che hanno cambiato il corso della storia, arrivando a determinare moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana. Il lettore apprenderà per esempio come i bottoni delle uniformi dell'armata napoleonica, fatti di stagno, si sbriciolassero alle basse temperature, mettendo in notevoli difficoltà i soldati impegnati sul fronte russo (e, chissà, ipotecando così l'esito della campagna); come un banale incidente domestico con un grembiule detonante ebbe come conseguenza lo sviluppo dei moderni esplosivi e la nascita dell'industria cinematografica; come la passione degli europei per la caffeina, una molecola che dà una blanda dipendenza, finì per portare alla rivoluzione comunista in Cina.
mercoledì 10 settembre 2008
Per la vostra tesi
"I am going to eat you for lunch!" said the fox. "Wait!" replied the rabbit," You should at least wait a few days."
"Oh yeah? Why should I wait?"
"Well, I am just finishing my dissertation on 'The Superiority of Rabbits over Foxes and Wolves.'"
"Are you crazy? I should eat you right now! Everyone knows that a fox will always win over a rabbit."
"Not according to my research. If you like, you can come into my hole and read it for yourself. If you are not convinced, you can go ahead and eat me for lunch."
"You really are crazy!" said the fox, but since the fox was curious and had nothing to lose, it went into the hole with the rabbit.
The fox never came out.
A few days later, the rabbit was again taking a break from writing when a wolf came out of the bushes and was ready to set upon her.
"Wait!" yelled the rabbit," You can't eat me right now."
"And why might that be, my furry appetizer?" said the wolf.
"I am almost finished with my dissertation on 'The Superiority of Rabbits over Foxes and Wolves.'"
The wolf laughed so hard he almost let go of the rabbit. "Maybe I shouldn't eat you--you really are sick in the head! You might have something contagious."
"Come and read it for yourself, you can eat me afterwards if you disagree with my conclusions."
So the wolf went down into the rabbit's hole...and never came out.
The rabbit finished her dissertation and was out celebrating in the local lettuce patch.
Another rabbit came along and asked, "What's up? You seem very happy."
"Yup, I just finished my dissertation."
"Congratulations! What's it about?"
"'The Superiority of Rabbits over Foxes and Wolves.'"
"No way! That can't be right."
"Oh, but it is. Come and read it for yourself."
So the two rabbits went down into the rabbit hole. As they entered, the friend saw the typical graduate abode. A computer with the controversial work was in one corner surrounded by discarded papers. And on one side of the room there was a pile of fox bones, while on the other side there was a pile of wolf bones. And in the center, there was a large, well-fed lion.
The moral of the story:
The title of your dissertation doesn't matter. The subject doesn't matter. The research doesn't matter. All that matters is who your advisor is.
martedì 9 settembre 2008
Dublino
Relax II
lunedì 8 settembre 2008
Esperimento CERN
Secondo gli scienziati del CERN queste paure sono prive di fondamento scientifico. L'esperimento consentirà di compiere un grande balzo in avanti sul cammino del progresso scientifico.
domenica 7 settembre 2008
Moscato si Scanzo
sabato 6 settembre 2008
venerdì 5 settembre 2008
Racconto
giovedì 4 settembre 2008
Il gabbiano di sale
Fisica a tavola
mercoledì 3 settembre 2008
Seminari
martedì 2 settembre 2008
Desideri