La solitudine vi spaventa.
E che fate allora?
V’immaginate
tante teste.
Tutte come la vostra.
Tante teste che sono anzi la vostra
stessa.
Le quali a un dato cenno, tirate da voi come per un filo
invisibile, vi dicono di sì e di no, e no e si; come volete voi.
E
questo vi conforta e vi fa sicuri.
Andate là che è un giuoco magnifico,
codesto della vostra coscienza che vi basta.
E allora?
Sapete invece su
che poggia tutto?
Ve lo dico io.
Su una presunzione che Dio vi conservi
sempre.
La presunzione che la realtà, qual’ è per voi, debba essere e
sia ugualmente per tutti gli altri.
Ci vivete dentro; ci camminate
fuori, sicuri. la vedete, la toccate; e dentro anche, se vi piace, ci
fumate una sigaro(la pipa?la pipa) e beatamente state a guardare le
spire di fumo a poco a poco vanire nell’aria.
Senza il minimo sospetto
che tutta la realtà che vi sta attorno non ha per gli altri maggiore
consistenza di quel fumo..siete sicuri che se esistesse un senso alla
nostra reale esistenza dovrebbe ricadere fuori da quel fumo?
Pirandello
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