L'aria gelata spinge sulla campagna circostante la nebbia verso di me.
Avanza rotolando su se stessa e inesorabile inghiotte l'orizzonte, le case, gli alberi via via più vicini
Nel giardino, a casa, è già tutto fiorito, le annuali, l'albicocco, il pruno e persino il pesco.
Qui i boccioli della magnolia non osano affrontare il mondo, almeno non ancora e i petali cercano riparo accatastati uno sull'altro
Cammino sulla battigia di una spiaggia quasi deserta.
Rumoroso il mare avanza come la nebbia, il grigio si rompe nei frangenti bianchi, poi l' acqua arretra.
Incurante del salire del mare e del mio arrivo, un gabbiano rovista col becco tra la sabbia, un po' saltella, poi solleva le zampe e si fa trascinare avanti e indietro, cullato dalle onde
Le protezioni messe per salvare la spiaggia dall'azione erosiva violenta del mare invernale richiamano le distese dei cimiteri militari
Nel grigiore diffuso che mi circonda infatti più che in marzo sembra essere a novembre
Nessun commento:
Posta un commento