- Ho attraversata tutta la città.
- Poi ho salita un'erta,
- popolosa in principio, in là deserta,
- chiusa da un muricciolo:
- un cantuccio in cui solo
- siedo; e mi pare che dove esso termina
- termini la città.
- Trieste ha una scontrosa
- grazia. Se piace,
- è come un ragazzaccio aspro e vorace,
- con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
- per regalare un fiore;
- come un amore
- con gelosia.
- Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
- scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
- o alla collina cui, sulla sassosa
- cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
- Intorno
- circola ad ogni cosa
- un'aria strana, un'aria tormentosa,
- l'aria natia.
- La mia città che in ogni parte è viva,
- ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
- pensosa e schiva.
- U. Saba
- I colori della sera
- Immenso si stende il mare
- E capisco gli antichi marinai
- Come trasportata verso il largo
- Alla ricera delle colonne d'Ercole
- Allora guarderai e sarai raggiante,
- il tuo cuore palpiterà e si dilaterà
- perché l'abbondanza del mare confluirà a te,
- la ricchezza delle nazioni verrà a te.
- Isaia 60
mercoledì 4 gennaio 2012
Ulisse
Trieste
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