martedì 10 gennaio 2012

Ouverture 2012


Assisto al galà di musica, danza, spettacolo organizzato a favore delle Onlus Sindrome di Dravet (forma epilettica infantile) e Aiuto Donna.

Suona l'orchestra sinfonica Ars Armonica, partecipano la Scuola di Danza Enjoydance e la Società di Danza Ottocentesca

Dirige Damiana Natali, le coreografie sono di Michele Vegis e Cristina Zatti


Tanti, e come al solito disordinati, i pensieri che costruisco come ragnatele nella mente mentre ascolto.

Primo: 
Le musiche notissime eseguite mi riportano alla sequenza di concerti di inizio anno che ascoltavo durante il pranzo da piccolina.
Quanti anni sono che non li seguo più? Li trasmetteranno ancora? Sicuramente sì

Secondo:
Lo spazio angusto lasciato sul davanti del palco impedisce ai ballerini di esprimere il meglio di se stessi, a volte si urtano addirittura. Mi spiace per loro

Terzo:
Compilo una classifica dei brani e metto al primo posto la Danza degli acrobati di Korsakov, al secondo la Danza ungherese n. 5 di Brahms e al terzo la Danza delle ore di Ponchielli.
Almeno le prime due perchè non le avevo mai ascolate

Quarto:
Finalmente un'orchestra diretta da una donna.
Avrà trovato ostacoli nell'affrontare una carriera che solitamente è appannaggio di maschi?
Nell'intervallo scopro che è zia di un ex alunno: potrei rivolgerle tutte le domande per interposta persona

Quinto:
E' la prima volta che vedo direttamente i costumi ottocenteschi, le sete, i cammei, le acconciature elaborate.
Ingombranti mentre ti frusciano accanto percorrendo i corridoi della platea
Immagino come starebbero su di me, all'arrivo a scuola su una carrozza con tale abbigliamento, allo spostarmi tra i viali della città.
Perchè mai una persona non può abbigliarsi come meglio le pare, perchè deve adeguarsi ai dettami della moda di oggi? Forse sarebbe un po' scomodo, sicuramente meno pratico e rapido rispetto ai miei tempi del mattino ma se volessi?
Ho la sventurata idea di esprimere quest'ultima considerazione a mio marito.
Ricevo una risposta laconica e disarmante:
Ti guarderebbero pensando "Hanno chiuso i manicomi  e i ricoverati sono a piede libero"
Come distruggere la poesia

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