Manca poco a mezzogiorno.
L'azzurro del cielo, l'azzurro dell'acqua
Il tepore del primo maggio, la pace della campagna
Osservo i pali nuovi conficcati sulle due rive, si sente l'odore del legno appena tagliato
Pedalo lentamente costeggiando il Cavetta, il canale che collega Sile e Piave
L'azzurro del cielo, l'azzurro dell'acqua
Il tepore del primo maggio, la pace della campagna
Osservo i pali nuovi conficcati sulle due rive, si sente l'odore del legno appena tagliato
Regale nel mezzo del canale avanza un cigno solitario
Si fende l'acqua al suo passaggio, onde divergenti la sua scia.
Mi fermo.
L'immagine è così bella da meritare il ricordo
Appena accosto mi vede.
Con mio disappunto abbandona il suo tragitto maestoso e viene verso di me Probabilmente uso a ricever cibo dagli umani si avvicina
Sosta sotto la mia postazione, immerge con noncuranza il becco nell'acqua, in attesa.
La mia occasione di foto sfumata
Non ne vuol sapere di ripartire e allora riparto io
In un punto la vegetazione riconquista il canale
Mi chiedo perchè lì non sian stati posati i pali che continuano oltre
Passo e capisco
Nel mezzo delle canne c'è un n ido di cigno
Accovacciato, addormentato, un cigno cova
Un vecchio mi osserva, la sua casa è lì di fronte
Mi fermo e chiedo se già sono nati i piccoli
Risponde d'aver visto solo le uova
Chiedo se gli operai hanno interrotto il loro lavoro a salvaguardia del nido
Non sa
Ma io l'avrei chiesto
E allora la risposta me la do' da sola
Certamente hanno interrotto per non disturbare la cova
Il canale è lungo e ci sarà tempo poi per finire il lavoro
Mi piace l'idea di questi uomini che scoprendo un nido non lo distruggono anche se intralcia il loro cammino
Mi piace l'idea che tra le brutture del mondo si possano avere pensieri così delicati
3 commenti:
mi piacciono molto i tuoi racconti...
grazie
...aspetto il prossimo..
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