Premesso che l'uomo non ha il dono dell'immortalità e, detto con filosofia spicciola, di qualcosa di deve pur morire, nel preparare le lezioni relative all'atomo la mia attenzione è stata attirata dalle notizie relative alla morte degli scienziati citati.
Maria Curie muore per leucemia, contratta con buona probabilità lavorando senza precauzioni con il materiale radioattivo.
Ha 67 anni, le sue soddisfazioni nella vita le ha avute (prima donna a ricevere il premio Nobel, ne riceve addirittura due) e anche da morta (prima donna sepolta nel Pantheon di Parigi), a differenza di quanto è successo a Rosalind FranklinCommento mio: però poverina, morire per le ricerche che fai
Commento di Matteo: poteva stare anche più attenta, lavorare col radio...
Aggiunta mia: ma allora non si conoscevano gli effetti delle radiazioni sul nostro organismo
Replica sua: poteva anche immaginarseli
Deduco: Maria Curie deve essergli antipatica, non per altro ma "una donna nella ricerca universitaria", uno scandalo (da buon misogino e della serie educhi i figli e ottieni il risultato opposto)
Ma la morte più assurda è quella di Ernest Rutherford.
Figlio di un artigiano, come riconoscimento per i suoi studi, è nominato prima baronetto e poi barone.
Mal gliene coglie.
Infatti ricoverato per una banale ernia inguinale, essendo nobile, non può essere operato che da un chirurgo pure nobile.
Risultato: questo non è prontamente disponibile, arriva troppo tardi e Rutherford muore
Infatti ricoverato per una banale ernia inguinale, essendo nobile, non può essere operato che da un chirurgo pure nobile.
Risultato: questo non è prontamente disponibile, arriva troppo tardi e Rutherford muore
Nessun commento:
Posta un commento