venerdì 29 maggio 2009

Lavoro, Sviluppo, Europa


Serata all'insegna dell'approfodimento politico-economico.
Seguo un dibattito con interventi di Martina (segretario PD Lombardia), Cornolti (candidato presidenza provincia), Toia (europarlamentare ricandidata), Petteni (segretario Cisl Lombardia) e Marini (già presidente del Senato).
Confesso: seduta in platea durante i primi tre interventi alterno un certo sopore al pensiero che a casa aspetta un pacco di verifiche da correggere
Osservo gli altri spettatori, valuto l'età media, conto quanti ne conosco.
Fortunatamente il tono degli interventi cambia: si nota che i sindacalisti sono più avvezzi ai comizi.
Incisivi, con esempi e citazioni scelti da abili oratori che sanno attirare l'attenzione (riferimenti agli alpini, all'esperienza di figlio di emigrante, ai colpi bassi degli alleati) toccano aspetti di politica ed economia mondiali.

Condivisibili e per gli ideali di giustizia sociale e per il forte richiamo a mettere nuova linfa in un'Europa che langue.


Vorrei essere capace anch'io nei miei interventi di svegliare l'auditorium.
Il mio pubblico generalmente continua a dormire

giovedì 28 maggio 2009

lunedì 25 maggio 2009

Prova parallela


Su invito della dirigenza, quest'anno il Dipartimento di scienze ha deciso di effettuare a maggio una prova parallela per tutte le classi prime.
Onde valorizzare l'attività di laboratorio i quesiti erano relativi alla costruzione della curva dei passaggi di stato dell'acqua.

In tutta la carriera mai mi era capitato di dover leggere (perchè correggere non è certo il verbo adatto) prova tanto "spiritosa"

E' richiesto il commento guidato al grafico con segnati gli intervalli di temperatura corrispondenti al riscaldamento e ai passaggi di stato.

Domanda: "cosa succede durante gli intervalli riportati?"

Risposta: "durante gli intervalli io andrei al bar"
Domanda : "dovendo calcolare il calore fornito quale leggi applicheresti?"
Risposta : " beh...prima di tutto qualle fondamentali della costituzione italiana"
Domanda: "la diversa pendenza dei tratti inclinati da quali variabili può dipendere?"
Risposta : "dipende se la strada è in salita o no"

Domanda : "quanto calore occorre fornire complessivamente a 0,5 Kg di ghiaccio di - 10°C per portarlo allo stato liquido alla temperatura di 80°C?"

Risposta: "penso che basterebbe il calore di un fornello della Mondialcasa (mi scuso per la pubblicità) perchè prima o poi l'acqua bolle e quindi se bolle significa che ha superato gli 80°C. E poi per far la pasta mica prendo 0,5 Kg di acqua a meno 10° C
Lascio le altre chicche alla fantasia del lettore
Riflessione sdrammatizzante: probabilmente il futuro del mio studente è più nell'ambito cabarettistico che in quello liceale
Riflessione seria: meglio non esprimerla

domenica 24 maggio 2009

Saffo


Quando morta giacerai, mai più
si ricorderanno di te, per sempre:
più non vedrai le rose della Pieria,
ma oscura ti aggirerai nelle case di Ade
aleggiando tra i morti neri...
* * *

Di ghiaccio divenne il loro cuore e le ali si chiusero.

* * *

Come la mela dolce
rosseggia sull'alto del ramo,
alta sul ramo più alto:
la scordarono i coglitori.
No, certo non la scordarono:
non poterono raggiungerla.

Come il giacinto sui monti,
i pastori calpestano con i piedi,
e a terra il fiore purpureo


* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

O diletta, da cui compitai il mio lungo commento,
o donna straordinaria
vela che adduci ad un porto

o storica magia
o dolce amara
essenza
delle muse coronate
di viole e fiori,
viola pur te stessa,

perchè mai l'abbacinante sgomento
di un amore ingiustamente negato?
A. Merini

sabato 23 maggio 2009

Spheroides porphyreus


Ripenso al corso mai nato su veleni e affini.
Non che mi manchino corsi, perchè tra chimica a tavola del primo quadrimestre e quando il meccanismo si inceppa del secondo, per quest'anno siamo ampiamente fuori media.
Però conoscere nei meccanismi biochimici come funzionano i veleni è interessante e il materiale è talmente abbondante che trenta ore non sarebbero sufficienti.

In Giappone si mangia il pesce palla, fugu, che va saputo però preparare bene.
Ai cuochi si insegna ad asportarne fegato, ovaie, intestino e cute perchè non rimanga traccia di tetradotossina (nome derivato dalla famiglia dei Tetradontidi di cui lo Spheroides è un rappresentante).
La tetradotossina possiede un gruppo positivo che simula lo ione sodio e le permette di insinuarsi nel canale del sodio della pompa sodio-potassio.
Però essendo molto più ingombrante vi resta incastrata bloccando la pompa.
Risultato: gli impulsi nervosi non possono più propagarsi e senza impulsi nervosi si bloccano tutte le attività.
In genere si muore per paralisi respiratoria.

venerdì 22 maggio 2009

Meraviglie

Esistono sezioni di programma che tratto con particolare piacere.
Questo è il periodo della genetica molecolare in terza e del metabolismo in quarta.
I particolari descritti sono a volte difficili da esporre in modo chiaro e nonostante la buona volontà dell'insegnante resta il dubbio che nella mente degli studenti ci sia solo una gran confusione.
Eppure sembra una danza di atomi e molecole, notizie lontane nel tempo trovano una logica collocazione, informazioni slegate diventano comprensibili.
L'armonia nei meccanismi descritti dovrebbe portare all'intuizione del sublime.
Peccato che tale entusiasmo venga provato solo da chi espone, peccato che gli sguardi scettici degli alunni mostrino l'animo preoccupato di chi sarà poi chiamato a ripetere tali astrusità, peccato aleggi quasi tangibile la domanda "ma non ci metterà sta roba in verifica per caso?"
L'incredibile così si perde, il fascino diventa angoscia, il dovere soffoca il piacere per l'apprendimento.
Peccato


giovedì 21 maggio 2009

Visita I



Come il resto dell'attività scolastica anche il corso pomeridiano relativo alle patologie è agli sgoccioli.
Sono rimaste le attività più rilassanti: le visite alle strutture ospedaliere e la proiezione di un film con il rinfresco finale.
Ieri era in programma l'uscita alla Clinica Castelli spa.
Estremamente disponibile tutto il personale incontrato, dal direttore sanitario dott. Rocchi, ai responsabili medici dei diversi reparti visitati, fin alle caposala e ai tecnici.
E ciò nonostante la nostra presenza abbia rappresentato un certo intralcio alle normali attività e carpito tempo ed energie.
All'introduzione tenuta dal direttore illustrante anche l'aspetto politico-gestionale dell'attività sanitaria ha fatto seguito la passeggiata nei reparti
La vista dei macchinari e delle provette di sangue nel laboratorio analisi non ha provocato sconvolgimenti.
Di impatto emotivo maggiore la proiezione della registrazione di un intervento in laparoscopia nel reparto di chirurgia (leggasi: alla vista dell'elettrobisturi tagliuzzante aderenze gialline qua e là nell'addome una studentessa si è sentita leggermente male)
Molto significativo il confronto effettuato in radiologia tra le immagini ottenibili con l'uso dei raggi X tradizionali, con la tecnica di tomografia compiuterizzata e con la risonanza magnetica che permette di individuare anomalie nei tessuti molli con una precisione sorprendente.
Probabilmente gli studenti, sentendo nominare spin di lontana memoria non hanno capito appieno il funzionamento della macchine ma l'idea che la tecnologia fa passi da gigante è passata.
Così pure quanto ciò abbia diminuito il rischio biologico per il paziente.
La dettatura al computer dei referti che praticamente si scrivono da soli li ha fatti invece pensare immediatamente a quanto fosse facile in questo modo prendere appunti o meglio trovar scritto per filo e per segno quanto dice l'insegnante a lezione, anzichè dover ascoltare ore e ore le registrazioni effettuate.
Peccato che dopo due ore e mezza pochi fossero in grado di apprezzare la galleria di fotografie presentateci in chiusura, ottenute sempre grazie alla rielaborazione tramite computer, perchè gli aneurismi o le stenosi, il midollo spinale, gli emisferi cerebrali, le cavità cardiache, la visita virtuale del colon, il decorso dei vasi e le eventuali calcificazioni presenti avrebbero meritato ben altra attenzione.
La speranza è che almeno parte di quanto visto si sia stratificato nelle zone più profonde della mente e all'occorrenza possa venir recuperato.



martedì 19 maggio 2009

Luce


Il nostro comune è particolarmente attento agli aspetti ecologico ambientali: tutela del territorio, controllo della qualità dell'aria, monitoraggio delle attività industriali, norme per la costruzione dei nuovi edifici e risparmio energetico.
In una tranquilla mattina soleggiata sto rincasando: arrivo all'incrocio che immette nella strada a fondo chiuso che conduce al mio cancello e appare in tutta la sua imponenza luccicante.
E' lì, nuovo, occhio silenzioso pronto ad accendersi sul far della sera, alimentato dal pannello atto ad acchiappare l'energia solare per trasferirla come luce bianca sui dieci gradini a cui è posto accanto.
Primo pensiero: sono atterrati gli alieni
Secondo pensiero: funzionerà con la poca luce invernale?
Terzo pensiero: ma era proprio così necessario?
Quarto pensiero: già vedevo a fatica le stelle per l'inquinamento luminoso
Quinto pensiero: certo che come impatto ambientale non c'è male.
Nello spazio di venti metri percorsi a quaranta chilometri orari non c'è tempo per altri pensieri perchè sono arrivata a casa

giovedì 14 maggio 2009

Maggio

Gli effetti devastanti di un qualsiasi maggio a scuola, tra verifiche, riunioni, sportelli help, corsi pomeridiani, interrogazioni e recuperi e recuperi dei recuperi e per finire un Pof tutto da preparare



mercoledì 13 maggio 2009

Rododendro


Sicuramente il terreno del mio giardino è troppo calcareo perchè possa crescere e svilupparsi.

Però ogni anno riesce a fiorire nonostante le avversità.

Proprio come dal sangue dei piedi di una madre sono nati i rododendri.
Madre che alla ricerca della felicità per il figlio, camminando sul ghiaccio delle montagne più alte, consumando le scarpe, lacerando la pelle in decine di ferite sanguinanti, è così riuscita ad ottenere quanto cercato (leggenda ladina)

martedì 12 maggio 2009

L'anfora

Consiglio la lettura della fiaba, forse indiana, a tutti quelli che si sentono inadeguati, perchè accettando le proprie debolezze possano vedere anche i propri pregi.




Un portatore d'acqua aveva due grosse anfore appese alle estremità di un bastone che portava sulle spalle.

Una delle due aveva una crepa e, mentre l'altra anfora alla fine del lungo cammino dal ruscello alla casa del padrone portava un carico intatto di acqua, l'anfora incrinata arrivava mezza vuota.
Per due anni il portatore d'acqua continuò ogni giorno a compiere il suo cammino dal ruscello alla casa del padrone consegnando un'anfora e mezza d'acqua.
Naturalmente l'anfora perfetta era orgogliosa dei propri risultati perché adempiva agli scopi per cui era stata modellata. Ma la povera anfora incrinata si vergognava della sua imperfezione e si sentiva inadeguata perché riusciva a compiere solo metà del lavoro.

Dopo due anni trovò il coraggio di parlare al portatore d'acqua mentre erano presso il ruscello.
"Mi vergogno di me stessa e voglio scusarmi con te". "Perché", chiese il portatore "Di che cosa di vergogni?". - "Durante gli ultimi due anni sono riuscita a portare solo la metà del mio contenuto perché la crepa sul mio fianco fa sì che l'acqua sgoccioli per la strada fino alla casa del padrone. A causa del mio difetto tu devi lavorare di più e non vieni ricompensato per i tuoi sforzi" disse l'anfora.

Il portatore d'acqua provò pena per lei e le disse: "Mentre torniamo alla casa del padrone vorrei che tu guardassi i fiori lungo il sentiero".
E, mentre risalivano la collina, la vecchia anfora scheggiata notò il sole che illuminava i variopinti fiori di campo a lato del sentiero, e questa visione la rallegrò.
Ma alla fine del percorso si sentiva ancora demoralizzata, perché di nuovo aveva perso metà del suo contenuto, e di nuovo si scusò con il portatore.

Egli disse all'anfora: " Hai notato che i fiori erano solo dalla tua parte del sentiero? Questo succede perché io ho sempre saputo del tuo difetto ed ho cercato di trarne vantaggio. Ho piantato dei semi dalla tua parte del sentiero, ed ogni giorno mentre ritornavamo dal ruscello tu li hai innaffiati. Per due anni io ho raccolto questi fiori per adornare la mensa del mio padrone. Senza il tuo difetto, il padrone non avrebbe avuto tanta bellezza per rallegrare la sua casa."




lunedì 11 maggio 2009

Torta di cioccolato e mandorle

Sapendo che mamma gradisce molto il cioccolato ecco la ricetta della torta che mi è stata preparata.

Ingredienti per l'impasto:
250 grammi di cioccolato fondente
6 uova
200 g di zucchero di canna
150 g di mandorle in polvere
burro per lo stampo
Per la glassa:
3 cucchiai di confettura di albicocche
150 g di cioccolato fondente
1,4 dl di panna fresca
Per decorare:
due cucchiai di mandorle pelate

Procedimento:
Spezzettate in una ciotola il cioccolato e fatelo fondere a bagnomaria, mescolando di tanto in tanto.
Sgusciate 5 uova, separando i tuorli dagli albumi.
Montate gli albumi a neve e teneteli da parte; in un altra ciotola lavorate con la frusta a mano i tuorli con l'uovo rimasto e con lo zucchero finoi ad ottenere un composto denso e spumoso.
Mescolate in una terrina le mandorle in polvere, il cioccolato fuso, i tuorli con lo zucchero e una cucchiata di albumi.
Aggiumgete gli albumi rimanenti mescolando delicatamente dal basso verso l'alto.
Imburrate uno stampo di 24 cm di diametro e versatevi il composto.
Cuocete in forno già caldo a 170°C per 40 - 45 minuti e, a cottura ultimata, fate riposare per dieci minuti; poi sfornate il dolce e lasciatelo raffreddare.
Scaldate la confettura in un pentolino e spalmatela sulla torta con una spatola.
Sciogliete il cioccolato e la panna in una casseruola a fuoco basso, poi fate raffreddare leggermente in modo che la consistenza della glassa sia maggiore.
Coprite interamente la torta con la crema e lasciate raffreddare.
Guarnite cospargendo la superficie con le mandorle spezzettate grossolanamente.

Ed ecco il risultato:



Certo che una fetta equivale quasi ad un pasto intero

domenica 10 maggio 2009

Festa della mamma


Sarà perchè ho più volte espresso il mio pensiero a proposito, soprattutto in occasione di sfuriate isteriche, sarà perchè con quattro la varietà è garantita, sarà perchè ognuno ha optato per la scelta più comoda, ma quest'anno i miei figli sono stati piuttosto originali.
Il primo: dopo dieci giorni che l'ho martellato per tagliare l'erba del giardino, si è deciso e l'erba è stata tagliata (commento più carino : è un lavoro inutile, perchè poi ricresce. Vero e infatti nel giardino del mascheroni se passasse un cane di media taglia nessuno lo vedrebbe, tipo belva in agguato nella prateria)
Il secondo: ha semplicemente ignorato la cosa e per paura di essere coinvolto in attività domestiche ha accompagnato i suoi atleti ad una gara
La terza: finalmente si è potuta sbizzarrire in cucina per una causa giusta. A onor del vero la torta al cioccolato è uscita sublime e infatti è già quasi finita
Ma il premio per l'originalità va sicuramente all'ultima.
Premette: l'importante nei regali non è dover comperare qualcosa e mi consegna un foglietto (non un bel cartoncino, proprio un foglietto preso dalla carta da riciclare, con scritto:

"BUONA FESTA DELLA MAMMA! CM REGALO POTRAI USARMI X QUALSIASI COSA (TRANNE UCCIDERMI) X DUE ORE! E SARO' SEMPRE X DUE ORE A TUA COMPLETA DISPOSIZIONE! (IN CASA) N.B. = NON SN RESPONSABILE DEI VARI DANNI KE POTREI CAUSARE"

Oltre alle k anche le n scritte capovolte: non c'è speranza!!

sabato 9 maggio 2009

Prima

Dedicato alla prima rosa del mio giardino

Il profumo intenso è solo immaginabile a meno di passare e verificare personalmente

giovedì 7 maggio 2009

Ponti











Mi piace con
la bicicletta percorrere le strade che costeggiano i fiumi in prossimità della foce osservando la lenta corrente diretta a monte per la spinta della marea. Si perde la frenesia che come trottole ci tiene in agitazione continua.
Se poi capita di dover sostare in attesa dei movimenti dei ponti si può riflettere sui diversi ritmi dettati dal trasport
o fluviale per il quale il termine fretta è sconosciuto.
Costeggiando il Sile arrivo in prossimità di uno dei ponti che ne permette l'attraversamento a Jesolo Paese.
Ponte che per un'intera stagione è rimasto sollevato a mezz'aria e che adesso finalm
ente è transitabile.
Ma perchè nel fiume possa passare un'imbarcazione, l'ostacolo deve essere rimosso.

E' la prima volta che lo vedo in movimento.
Viene sollevato da stantuffi, pian piano si stacca dal marciapiede e
sale.
Quasi ti par di sentire lo sforzo che la cerniera posta sull'altra riva deve fare per innalzare la gran massa di metallo.

Il motoscafo passa e comincia la discesa, la lenta discesa guidata dagli stessi pistoni.

Si adagia, ma l'attesa non è finita perchè l'operatore preposto alla manovra deve transitare sul ponte e con le chiavi far scattare l'apertura del cancelletto che impedisce l'accesso durante la manovra.
E cento metri più avanti di ponte ce n'è un altro, quello più vecchio, e l'imbarcazione deve transitare anche lì.

Potrei lasciar perdere
, ormai sono sulla sponta giusta, ma perchè non osservare anche in questo caso la manovra?
Aspetto arrivi l'addetto (sempre quello di prima) e poi comincia l'operazione.

Su questo ponte transitano anche le auto e il segnale d'allarme avvisa verrà chiuso, cinque minuti di sirena intermittente.

Si abbassano le sbarre perchè anche se il ponte è più vecchio
è automatizzato. Il traffico è fermo.
In questo caso non ci sono stantuffi ma cardini girevoli e la parte centrale del ponte comincia a ruotare creando il varco, il tutto molto lentamente.

Rifletto: ci vorrà più energia nel primom caso o adesso? credo che il lavoro compiuto senza sollevare sia minore, ma a "sensazione" senza effettuare calcoli. Passa il motoscafo e tutto torna come prima.
Proseguendo lungo il corso del fiume si percorre una
stradetta piena di sassolini e buche scavate dalle ruote dei trattori.
Non sembra di tenere tra le mani il manubrio di una bicicletta, ma un martello pneumatico; non si riesce a godere del silenzio perchè la bicicletta poco oliata riproduce il fracasso di un terremoto in una ferramenta.
Arrivata a Cavallino devo superare il canale che porta a Venezia.
Tra canale e fiume c'è dislivello d'acqua e quindi è presente una conca, nota fin dal 1632.
Devo fermarmi di nuovo: dalla sua cabina una signora sta manovrando le paratoie che permetteranno ad un motoscafo di lasciare il fiume, aspettare che l'acqua sa
lga e passare poi nel canale, che verso ovest scintilla mescolando il verde-azzurro-grigio ai colori del tramonto






mercoledì 6 maggio 2009

via Cigno Bianco



Forse non saranno opere d'arte eccelse, forse potranno anche non piacere, però se passate da Jesolo, vicino alla pineta deviate per via Corer ( esiste una diatriba accesa se debba essere scritto con una sola r oppure con due) fino alla via del cigno bianco.
Solo un gruppo di case che bordano la strada ma sulle pareti di ciascuna si possono vedere murales che rappresentano spaccati di vita quotidiana e paesaggi.
Sono le opere realizzate da diversi artisti a partire dal 1997 per conto del Comitato Villaggio Pineta per la rassegna "muri d'arte".